///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,16-20
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Parola del Signore.
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Commento al Vangelo Gv 16,16-20
L’imminente partenza di Gesù è il tema della pagina del Vangelo di Giovanni di oggi:
“Ancora un poco e non mi vedrete; un po’ ancora e mi vedrete”.
Perché Gesù deve andare via? Esattamente per lo stesso motivo per cui un genitore a un certo punto deve arretrare affinché il proprio figlio emerga. Se ad esempio la presenza di un genitore è continua tutto ciò può essere certamente rassicurante ma non permetterà mai a un figlio di prendersi le proprie responsabilità, non gli permetterà cioè di tirare fuori l’adulto che è in Lui.
Lo scopo di Gesù non è crescere una Chiesa di adepti in cui tutti sono tenuti legati dalla dipendenza con Cristo. Lo scopo di Gesù è edificare un popolo di liberi che possano testimoniare proprio attraverso la loro libertà la radicale differenza tra tutte le altre cose del mondo.
L’amore vero crea indipendenza non dipendenza. Gesù ama con un amore così:
“In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia”.
Egli sa bene che inizialmente un distacco non è mai vissuto con gioia perché è destabilizzante, ma con il passare del tempo emergono le cose migliori che erano nascoste dentro di noi e che senza quel necessario distacco non avremmo mai tirato fuori.
Gesù sta introducendo i suoi discepoli a quella “necessaria assenza” che prenderà forma il giorno dell’Ascensione. Dovremmo tutti interrogarci se cerchiamo rassicurazioni o se accettiamo di sprigionare il nostro più vero potenziale accettando i necessari distacchi.
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Santo del giorno: Sant’Isaia – Profeta