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5 Ottobre 2023 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-12

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Lc 10, 1-12

La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe”.

Ha ragione Gesù, basta guardare con realismo il mondo intorno a noi e accorgerci che c’è così tanto da fare da non sapere neppure da dove cominciare. Ed è proprio questa consapevolezza che dovrebbe spingere ciascuno di noi a domandare continuamente al Signore di “mandare operai nella sua messe”. Mi verrebbe però da aggiungere che non abbiamo bisogno di manovalanza ma di santi. La preghiera per “gli operai del vangelo” è una esplicita richiesta di santi in tempi che si manifestano sempre come tempi difficili.

Perché solo i santi sanno rimanere agnelli mentre intorno imperversano i lupi:

“Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”.

Solo i santi sanno fidarsi di Dio più che di mezzi umani o di sé stessi:

Non portate né borsa, né sacca, né calzari, e non salutate nessuno per via. In qualunque casa entriate, dite prima: “Pace a questa casa!” Se vi è lì un figlio di pace, la vostra pace riposerà su di lui; se no, ritornerà a voi”.

Solo i santi hanno una fede che porta guarigione, consolazione, forza, coraggio nella vita delle persone, e non si ammalano mai di quel protagonismo che gli fa dire: “ti salvo io”:

guarite i malati che ci saranno e dite loro: “Il regno di Dio si è avvicinato a voi””.

Insomma i santi sono ciò che più ricorda Cristo in un mondo che pensa di non avere più nessuna speranza. Di gente così abbiamo bisogno perché la salvezza viene solo da Gesù, ed essa è già stata operata una volta per tutte nel sacrificio della Croce e nella potenza della Sua resurrezione.

Ecco di quali operai noi abbiamo bisogno. Sarebbe troppo poco chiedere sacerdoti, religiosi e missionari. Noi abbiamo certamente bisogno di sacerdoti, religiosi e missionari ma solo che ne abbiamo bisogno di santi. E la santità è legata al nostro battesimo non a quello che facciamo. I santi fanno la differenza, la semplice manovalanza complica solo le cose.

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Santo del giorno: Santa Maria Faustina Kowalska – Vergine