///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,21-24
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Parola di Dio.
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Commento al Vangelo Lc 10, 21-24
Il tempo dell’Avvento non è solo un tempo che ci separa da una festa così importante come il Natale, ma è soprattutto un tempo di conversione. Prendere sul serio la conversione significa ricordarsi che affinché Gesù possa nuovamente tornare e trovare spazio nella nostra vita, e in questa storia, dobbiamo crearne le condizioni giuste.
Nella pagina del Vangelo di oggi viene detto esplicitamente in che cosa consistono queste condizioni giuste:
“Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto”.
Non a caso nessuno dei sapienti dell’epoca ebbe la gioia di trovare Gesù. Nessun potente dell’epoca seppe come fare per riconoscerlo. Ed è paradossale che proprio i sapienti della corte di Erode diano indicazioni giuste ai Re Magi, ma nessuno di essi si mise in cammino per cercalo. E persino Erode per trovare quel bambino non riuscì a fare di meglio che ordinare di uccidere tutti i bambini del contado di Betlemme.
Invece i pastori ebbero la gioia di trovare, vedere e riconoscere Gesù. E anche i Magi ebbero questa gioia quando si fecero piccoli fino a prostrarsi davanti a un bambino in fasce adagiato in una mangiatoia.
Solo la via dell’umiltà ci sintonizza con Dio. Ogni altra via ci conduce lontano, ci fa perdere, ci fa incattivire. Tutta la vita cristiana potrebbe ridursi a un unico grande sforzo: diventare piccoli.
Da piccoli, da umili, da semplici, da disarmati, da accoglienti, riceviamo la grazia di vedere Dio all’opera e di saperlo riconoscere in cose e situazioni che solo uno sguardo sanato può vedere realmente.
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Santo del giorno: San Saba – Abate