///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 8,12-20
In quel tempo, Gesù parlò [ai farisei] e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me».
Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».
Gesù pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.
Parola del Signore.
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Commento al Vangelo Gv 8,12-20
Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.
Accogliere Gesù è accogliere la luce. L’esperienza della luce è l’esperienza di vedere le cose per ciò che sono, ed è sapere il motivo vero per cui la vita vale la pena. Solo chi vede è davvero libero. Ecco perché Gesù dice a chi lo interroga:
la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.
Sarebbe bello nella vita poter sapere da dove veniamo e dove stiamo andando, ma molto spesso non sappiamo il vero senso del nostro passato e soprattutto verso dove siamo incamminati. Per questo seguire Gesù è anche potersi mettere in un esperienza che possa davvero rispondere a questa domanda di senso. Escludere Gesù significa condannarsi al buio.
Persino chi non crede ha bisogno di rispondere a questa domanda di senso, e proprio per questo un credente ha la doppia responsabilità non soltanto di cercare una luce che lo salvi ma di lasciarsi illuminare da quella luce fino a diventare la luce per chi non l’ha incontrata. E’ il mysterium lunae a cui tutta la Chiesa in ogni singolo suo appartenente è chiamata. Così come la luna non splende di luce propria ma illumina la notte, così ogni battezzato non splende di luce propria ma illumina la notte dei fratelli che incontra sulla sua strada.
Don Luigi Maria Epicoco
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Santo del giorno: Sant’ Isidoro di Siviglia, Vescovo e dottore della Chiesa