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31 Maggio 2024 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – FESTA

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-56

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Lc 1,39-56

La festa della visitazione è una festa carica di molti significati. Banalmente potremmo dire che è la festa della prima vera processione della storia. Della prima volta, cioè, che Gesù viene portato per le strade degli uomini nascosto nel grembo di Maria.

La festa di oggi è la festa di ogni vera evangelizzazione perché annunciare il Vangelo significa portare gioia nella vita degli altri

«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore».

Chi crede riesce a evangelizzare anche con un solo “ciao”. E la contropartita di chi porta il Vangelo è vederselo restituito con un surplus di consapevolezza. È quello che accade a Maria che va da Elisabetta per esserle di aiuto, ma riceve a casa della cugina il dono di cantare il proprio Magnificat.

Paradossalmente non è l’arcangelo Gabriele ad esserle stato di aiuto, ma l’amicizia con la propria cugina. Dio sblocca ciò che in noi fa fatica a smuoversi e a diventare luce, tutte le volte che ci doniamo agli altri.

Più doni e più ricevi luce. Più doni e più hai il discernimento su ciò che da solo non capivi. Ecco perché la casa di Elisabetta è una casa di gioia perché la gioia del vangelo non è univoca ma è sempre reciproca.

Oggi è la festa in cui fede e carità diventano un binomio inscindibile. Avere fede senza carità significa avere la stessa fede dei demoni. Avere carità senza fede significa avere un amore che è destinato a finire. Fede e carità invece sono il binomio vincente di ogni cristianesimo riuscito.

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Santo del giorno: Santa Petronilla – Vergine e martire