///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,6-14
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Parola del Signore.
**********
Commento al Vangelo Gv 14, 6-14
«Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Ha ragione Filippo a fare questa richiesta a Gesù. Conoscere il Padre è l’unica cosa che conta davvero. Il problema però sta nel fatto che Filippo domanda a Gesù una cosa che ha avuto sotto gli occhi per anni:
“Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?”.
Tutto l’Essenziale che stiamo cercando ha un nome e un volto: è Gesù questo Essenziale. Anche quando non lo vediamo esplicitamente è Lui che è nascosto dietro l’uomo o la donna amata. È Lui nascosto negli occhi dei figli. È Lui che agisce nella gratuità degli amici. È Lui nascosto nella mansuetudine dei miti. È Lui che ci commuove dietro un tramonto, in una musica, o impastato di versi in una poesia.
Tutto l’Essenziale del mondo è Gesù, perché come Egli stesso dice a Filippo:
“Io sono nel Padre e il Padre è in me”.
La Festa degli apostoli Filippo e Giacomo diventa allora l’occasione per domandare il dono di accorgerci di ciò che c’è sempre stato nella nostra vita ma non siamo mai riusciti a rendercene conto. E a partire da questa fede possiamo allora chiedere con fiducia qualunque cosa che possa farci aggrappare di più all’Essenziale della vita, e lo possiamo fare perché è Gesù a dircelo:
“Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”.
______________________
Santo del giorno: Santi Filippo e Giacomo, Apostoli.