Categories: Vangelo e santo del giorno

26 Ottobre 2022 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,22-30
 
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Parola del Signore.

**********

Commento al Vangelo Lc 13,22-30

«Signore, sono pochi quelli che si salvano?». È una domanda molto concreta quella con cui inizia il Vangelo di oggi. Infatti si può cadere in una doppia trappola: o pensare che nessuno potrà mai salvarsi perché la radicalità del Vangelo è inapplicabile alla vita concreta, oppure pensare che la salvezza è un dono che non richiede nessuna nostra libertà perché agisce come una magia sulla vita di tutti.

Gesù usa un’immagine che ci salva da questa doppia deriva:

“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno”.

Parlando di porta Gesù ci dice chiaramente che la salvezza non è un muro contro cui andiamo a sbattere, ma una possibilità che si apre concretamente davanti a noi. Gesù non ci viene a proporre una salvezza impossibile, ma una salvezza che si dà a noi appunto come possibilità.

Ma essa non è a costo zero perché subito specifica che questa porta è stretta, quindi per passarvi bisogna abbandonare tutta la zavorra che ci impedisce il passaggio. Questa zavorra è l’apparenza, è il sentirsi al sicuro solo perché si vive incasellati in un posto che sembra dirci che sicuramente siamo dalla parte giusta.

Non servirà a nulla presentare le nostre credenziali del mondo quando dovremo rendere conto della nostra vita:

“Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità!”.

Non ci salveranno i registri delle nostre appartenenze ecclesiali e sociali, ma solo la giustizia di come avremo realmente vissuto.

________________________________________________

Santo del giorno: San Folco Scotti – Vescovo