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26 Maggio 2024 – Vangelo

SANTISSIMA TRINITÀ – SOLENNITÀ

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene. (Cf. Ap 1,8)

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.

Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore.

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Santo del giorno: San Filippo Neri – Sacerdote

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SALMO 32 – Inno alla provvidenza di Dio

Esultate, giusti, nel Signore: 
  ai retti si addice la lode.

Lodate il Signore con la cetra, 
  con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Cantate al Signore un canto nuovo, 
  suonate la cetra con arte e acclamate.
Poiché retta è la parola del Signore 
  e fedele ogni sua opera.

Egli ama il diritto e la giustizia, 
  della sua grazia è piena la terra.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, 
  dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.

Come in un otre raccoglie le acque del mare, 
  chiude in riserve gli abissi.

Tema il Signore tutta la terra, 
  tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
perché egli parla e tutto è fatto, 
  comanda e tutto esiste.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni, 
  rende vani i progetti dei popoli.
Ma il piano del Signore sussiste per sempre, 
  i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.

Beata la nazione il cui Dio è il Signore, 
  il popolo che si è scelto come erede.

Il Signore guarda dal cielo, 
  egli vede tutti gli uomini.
Dal luogo della sua dimora 
  scruta tutti gli abitanti della terra,

lui che, solo, ha plasmato il loro cuore 
  e comprende tutte le loro opere.

Il re non si salva per un forte esercito 
  né il prode per il suo grande vigore.
Il cavallo non giova per la vittoria, 
  con tutta la sua forza non potrà salvare.

Ecco, l’occhio del Signore veglia su chi lo teme, 
  su chi spera nella sua grazia,
per liberarlo dalla morte 
  e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore, 
  egli è nostro aiuto e nostro scudo.

In lui gioisce il nostro cuore 
  e confidiamo nel suo santo nome.

Signore, sia su di noi la tua grazia, 
  perché in te speriamo.