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25 Maggio 2023 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17,20-26

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Gv 17, 20-26

“Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me”.

Questo strano amore che ci viene raccontato da Gesù nel Vangelo di Giovanni somiglia quasi a una matrioska, quelle tradizionali bambole russe dove all’interno ne è contenuta un’altra fino alle più piccole dimensioni. Eppure chi guarda dall’esterno una matrioska vede solo un’unica bambola.

Il mondo non vede Dio ma vede noi. Ma dentro di noi c’è Gesù. E dentro Gesù c’è il Padre.

È questa la sequenza che il Vangelo ci racconta. In questo senso se Dio è vero nel cuore di Gesù, è vero anche nel nostro cuore, perché attraverso il dono dello Spirito siamo diventati noi il Tempio vivo di Dio. E così come la luce dentro una lampada la fa brillare tutta, così Dio deve splendere nel profondo di noi stessi facendo diventare luce tutto il resto di noi.

In questo modo qualunque cosa facciamo la facciamo portando in quelle cose la Luce di Dio. Anche il più umile lavoro e la cosa più apparentemente lontana dal cielo quando è fatta da chi lascia che Dio splenda dentro il suo cuore allora viene benedetta, e diventa essa stessa luce. Non a caso un monaco solitamente non compie grandi imprese, ma si può far santo anche solo con un bicchiere d’acqua versato con amore.

Siamo chiamati a fare tutto con Amore, ma non con un amore moralistico, ma con un Amore vero che il Signore ha effuso nei nostri cuori.

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Santo del giorno: San Beda il Venerabile – Sacerdote e dottore della Chiesa