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24 Febbraio 2022 – Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,41-50
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
 
Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Mc 9,41-50

Due atteggiamenti vengono sottolineati con forza nel Vangelo di oggi. Il primo nasce dalla carità: “Chiunque vi avrà dato da bere un bicchier d’acqua nel nome mio, perché siete di Cristo, in verità vi dico che non perderà la sua ricompensa”.

Sapere che la santità non consiste in gesti eroici, ma nella capacità di saper dare anche solo un bicchiere d’acqua con amore a qualcuno, fa sì che ognuno di noi deve poter fare esame di coscienza non sulle grandi imprese della propria vita, ma sul dettaglio più insignificante di cui è fatta la sua giornata.

Chi ama te ne accorgi dalla cura che ha per i dettagli. Il secondo atteggiamento sottolineato dal Vangelo di oggi ha un gusto di durezza estremo.

Gesù invita a “tagliare” dalla propria vita tutto ciò che impedisce alla vita stessa di essere sana, vera, autentica. Gesù non ci invita semplicemente a moderarci, ma a togliere di mezzo tutto ciò che ci impedisce di essere santi.

A noi molto spesso manca questa radicalità. Siamo maestri del compromesso, ma non ci rendiamo conto che quando si fanno compromessi con il male alla fine ne rimaniamo sempre colpiti a morte. In questo senso avere fede significa avere carattere.

Il nostro più grande errore è credere che siamo capaci di saperci fermare sempre in tempo, di avere sempre le redini delle situazioni, di essere più furbi degli altri, di cadere sempre in piedi. Ma la verità è che questa eccessiva fiducia nella nostra scaltrezza fa sì che alla fine ne rimaniamo vittime. Ecco perché se oggi sai che c’è una cosa nella tua vita che ti fa male o ti conduce al male tagliala via senza ripensamenti. Avrai così ascoltato davvero il Vangelo.  

Don Luigi Maria Epicoco

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Santo del giorno: Sant’ Etelberto – Re del Kent