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23 Settembre 2023 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 8,4-15
 
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Lc 8, 4-15

La pagina del Vangelo di Luca che ci racconta la parabola del seminatore, è una delle poche pagine in cui Gesù stesso ne dà la spiegazione. Eppure c’è qualcosa di più chiaro persino della stessa spiegazione di Gesù, e questo qualcosa sono la vita dei santi. La loro esperienza concreta è in massimo grado la spiegazione migliore del Vangelo.

Oggi ne abbiamo prova concreta attraverso la festa di San Pio da Pietrelcina.

Tutta la sua vita altro non è stata se non una lunga spiegazione del Vangelo. Infatti quest’uomo ha cercato di vivere la propria vita spalancando se stesso a tutto l’amore di Dio fino al punto di voler essere associato alla stessa passione di Cristo.

L’amore vero desidera la condivisione totale della vita dell’altro. San Pio ha passato la vita amando ciò che amava Cristo. E che cosa amava Cristo? I peccatori, i poveri, gli afflitti, i disperati, i malati.

Tutta la vita di San Pio è stata un soccorrere il dolore del mondo che ha incontrato. È così che si spiega il lungo apostolato nel confessionale, gli innumerevoli miracoli anche nelle piccole cose della vita della gente, e in fine il desiderio di un ospedale che fosse sollievo per la sofferenza di molti.

Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza”.

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Santo del giorno: San Pio da Pietrelcina (Francesco) Forgione – Presbitero

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Preghiera a San Pio da Pietrelcina


Umile ed amato Padre Pio, insegna anche a noi, ti preghiamo,
l’umiltà del cuore per essere annoverati tra i piccoli del Vangelo ai quali il Padre ha promesso di rivelare i misteri del suo Regno.


Aiutaci a pregare senza mai stancarci
certi che Iddio conosce ciò di cui abbiamo bisogno,
prima ancora che lo domandiamo.


Ottienici uno sguardo di fede capace di riconoscere prontamente,
nei poveri e nei sofferenti, il volto di Gesù.


Sostienici nell’ora del combattimento e della prova
e, se cadiamo, fa’ che sperimentiamo la gioia del sacramento del Perdono.


Trasmettici la tenera devozione verso Maria, Madre di Gesù e nostra.


Accompagnaci nel pellegrinaggio terreno verso la Patria beata,
dove speriamo di giungere anche noi
per contemplare in eterno la Gloria del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen

San Giovanni Paolo II