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18 Marzo 2024 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 8,1-11

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna a sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Gv 8, 1-11

La scena raccontata dal Vangelo di Giovanni fotografa una condizione molto frequente nella nostra vita: sbagliare e sapere di sbagliare. L’adultera presa in flagranza di reato e condotta da Gesù, rappresenta la fine di ogni forma di ipocrisia dietro la quale molto spesso ci nascondiamo.

La prima grazia che riceve questa donna è quella di non poter più nascondersi e di dover ammettere la verità delle sue scelte. Il problema però è rappresentato da chi la sta aiutando a fare verità, infatti la gente che ha intorno ha uno scopo ben preciso, quello di applicare la legge e ucciderla.

A peggiorare la situazione c’è poi anche la geniale idea di approfittare dell’esecuzione di questa donna per mettere alla prova Gesù. È qui che emerge tutta la diversità di Gesù. Infatti egli non scusa questa donna negando ciò che ha fatto ma disarma le mani di chi vuole colpirla invitandoli a guardarsi tutti allo specchio:  

“«Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi”.

Serve a poco fare verità sulla propria vita se poi quella stessa verità la usiamo per condannare. Gesù fa verità perché vuole salvare. È un po’ come andare da un medico e manifestare la propria malattia: perché lo facciamo? Per sentirci dire che meritiamo di essere malati o per essere curati?

Davanti alla misericordia di Dio si sta come un malato e non come un imputato.

«Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

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Santo del giorno: San Cirillo – Vescovo di Gerusalemme e Dottore della Chiesa