Categories: Vangelo e santo del giorno

13 Aprile 2023 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore.

**********

Commento al Vangelo Lc 24, 35-48

Ciò che dovrebbe suscitare la Pasqua è innanzitutto gioia, ma l’evangelista Luca non ha timore a dirci che la prima reazione dei discepoli all’incontro con Cristo non è la gioia ma la paura che sia un fantasma:

“Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi”.

Siamo così abituati alle cose brutte che quando finalmente accadono le cose belle immediatamente ne diffidiamo pensando che magari sono solo delle illusioni.

Abituarsi alla Pasqua significa capire che ciò che Gesù è venuto ad annunciarci non è semplicemente una illusoria speranza sul futuro che magari tiriamo fuori solo perché la vita è difficile, e quindi è meglio che ci raccontiamo delle storie positive sulla vita dopo la morte.

La speranza cristiana non è un palliativo psicologico ma è un fatto concreto, così come dice Gesù è “carne ed ossa”. E soprattutto è qualcosa che si trova qui nel presente e non in un vago futuro.

Infatti c’è una cosa che spesso dimentichiamo: l’evento pasquale non riguarda la vita eterna dopo la morte  intesa come vita che inizia dopo questa vita, ma come vita che essendo eterna significa che è già qui adesso.

O Cristo è vero adesso o non è vero. Ma se è vero adesso allora tutto cambia. Non dobbiamo quindi raccontarci storie per incoraggiarci a resistere nel presente in attesa di un futuro migliore, ma dobbiamo accorgerci (e questo è un dono che va chiesto!) che tutto quello che rende la vita bella è esattamente qui ora.

Gesù è una speranza del presente, non del futuro.

______________________

Santo del giorno: San Martino IPapa e martire