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11 Settembre 2023 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,6-11
 
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. 
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. 
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. 
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Parola di Dio.

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Commento al Vangelo Lc 6, 6-11

La sinagoga è un posto sacro. Ma non basta trovarsi in un posto sacro per essere anche certi che in quel luogo si ragioni alla maniera di Dio.

L’episodio del Vangelo di oggi è un grande esame di coscienza per tutte le nostre chiese, le nostre comunità, i nostri ambienti. C’è un uomo che soffre, ed è messo al margine. Gesù entra nel giorno sacro del sabato e si accorge subito della sofferenza di quest’uomo.

Gli altri invece sembrano non interessati a quella concreta situazione di sofferenza:

“Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui”.

Gesù sa bene il loro modo di ragionare e compie un gesto che dovrebbe essere la base di ogni nostra conversione pastorale:

«Alzati e mettiti nel mezzo!».

Gesù riporta al centro le cose che contano e interroga i presenti su ciò che sia giusto:

«Domando a voi: È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?».

In pratica sta dicendo: è più importante la sofferenza concreta di questa persona o i vostri schemi mentali e comunitari?

Lungi da Gesù maltrattare la tradizione del sabato perché in realtà la sta riconsegnando al suo vero significato.

Infatti si rende culto a Dio quando si agisce come Dio stesso agirebbe.

E a Dio stanno a cuore le persone, specie quelle che soffrono, e non se ne fa molto dei nostri schemi e delle nostre convinzioni, specie quando esse sono in diretta contraddizione del Vangelo anche se ammantate di sacro e di religioso.

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Santo del giorno: Santi martiri Proto e Giacinto