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10 Maggio 2024 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,20-23a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Gv 16,20-23a

“La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo”.

Tra tutte le più suggestivi immagini che Gesù usa nel Vangelo questa forze è tra le più potenti perché rende davvero l’idea di ciò che Gesù vuole comunicare. Egli infatti sa bene che la sofferenza è sopportabile solo se ha uno scopo. L’assenza di uno scopo rende insopportabile ogni forma di dolore e molto spesso ogni esperienza di vita.

La presenza di uno scopo come lo è la nascita di un bambino per una donna che soffre il dolore del parto, fanno si che si affronti quella sofferenza con un atteggiamento radicalmente diverso. La gioia della nascita di quel bambino ha il potere di cancellare tutto ciò che si è patito.

Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla”.

E’ una bella domanda quella che ci pone il Vangelo di oggi: qual è il grande scopo per cui stiamo vivendo la nostra vita e che la rende sopportabile? Il dono della fede è il dono di aver scoperto uno scopo (una gioia grande) che rende possibile affrontare anche l’impossibile che certe volte la vita ci pone davanti.

Non è una questione di ragionamenti, è una questione concreta esattamente come concreto è un bambino per la propria madre che lo mette al mondo. O la fede è un fatto che ci fa reggere l’onda d’urto, oppure se si limita a essere un bel discorso è destinato ad essere cancellato da qualche pagina di cronaca nera della nostra vita

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Santo del giorno: San Giovanni d’Avila – Presbitero e Dottore della Chiesa