Categories: Vangelo e santo del giorno

1 ottobre 2021

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///


Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,13-16

In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Lc 10,13-16

Delle volte perdiamo delle persone importanti nella nostra vita o delle occasioni che non torneranno più indietro, semplicemente perché avevamo avuto l’opportunità di cambiare, di accogliere, di trattenere ciò che ci era capitato di buono e invece abbiamo preferito rimanere le vecchie persone di sempre, con le medesime mediocri certezze e abitudini. Abbiamo preferito rimanere fermi quando dovevamo metterci in cammino. Abbiamo preferito rimandare ciò che non tornerà più indietro. Ecco il tema del Vangelo di oggi:

“Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi”.

I segni, le delicatezze, gli investimenti di tempo e di persone che delle volte Dio ci dona, servono ad aiutarci a cambiare, a crescere, a migliorarci, a diventare noi stessi, cioè a convertirci. Ma se tutto questo noi ce lo viviamo solo come spettatori o credendo che è un nostro diritto tutto questo spreco di energie nei nostri confronti, allora è accovacciata alla nostra porta la tragedia. Ma non è colpa di Dio, è colpa di quella nostra strafottenza che delle volte ci fa dare tutto per scontato fino al giorno in cui non sbattiamo il muso e ci facciamo seriamente male. Abbiamo la responsabilità di vivere in prima persona tutto quanto perché anche gli altri vedendo la nostra vita possano comprendere come la fede non è alienazione, non è disertare il reale, non è scappare dalle circostanze, non è rimandare, non è credere in un al di là che non ha niente a che fare con l’al di qua. Credere significa valorizzare tutto quello che c’è ora. È imparare la lezione del Vangelo che ci dice che se solo ascoltassimo davvero non faremmo la fine di chi arriva a un punto di non ritorno. “Qui ed ora” è il presente di Dio, l’eternità. È davvero un peccato perdersi il presente.

Don Luigi Maria Epicoco

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Santo del giorno: Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo detta di Lisieux, Vergine e dottore della Chiesa

Suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo in una fotografia del 1896

PREGHIERA A SANTA TERESA DEL BAMBINO GESU’

Santa Teresa del Bambino Gesù, che durante la tua esistenza terrena hai amato Dio

sopra ogni cosa e ti sei offerta vittima al suo amore misericordioso, aiutami

a rendere preziosi tutti gli istanti della mia vita, trasformandoli in atti di vero amore.

Concedimi di seguire la tua via di infanzia spirituale, di vivere cioè nello spirito

di evangelica semplicità e umiltà, in un totale abbandono ai voleri del Signore.

Insegnami ad accettare ogni sofferenza come un dono prezioso fatto a chi più ama.

Possa anch’io chiudere la mia vita terrena ripetendo le tue ultime parole:

“Dio mio, ti amo”.

(Fonte: preghiereperlafamiglia.it)