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02 Marzo 2022 – Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco

MERCOLEDÌ DELLE CENERI

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,1-6.16-18
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Mt 6,1-6.16-18

Il tempo della Quaresima che si inaugura con il mercoledì della ceneri ci fa entrare in quel tempo tutto speciale che ci prepara alla Pasqua. E nessuno può resistere alla luce della Pasqua se non si è allenato alla luce stessa, se non ha rotto tutti i compromessi con il buio che lo abita.

Ecco perché i quaranta giorni della Quaresima sono un formidabile aiuto a non sprecare la Pasqua. Mi piace però pensare che il digiuno con cui si inaugurano questi giorni non sia un digiuno semplicemente fisico, ma bensì un digiuno talmente più profondo che la questione del cibo è solo un grande memoriale di quello che davvero dovrebbe essere il nostro combattimento:

Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.

Il vero nodo è proprio nella dipendenza dall’apparenza che affligge la nostra vita. Essa non è semplicemente una forma malsana di vanità, ma bensì un bisogno di sentirsi confermati, guardati, rassicurati dagli altri.

Il problema però e che questo bisogno può diventare talmente tanto compulsivo da non farci vivere più la nostra vita ma solo la vita che lo sguardo e il giudizio degli altri ci impongono.

Smarriamo così noi stessi, e dietro le nostre maschere si accumulano infelicità, contraddizioni, frustrazioni che ci trasformano in ciò che non vorremmo.

La quaresima è così un disintossicarci dall’apparenza per recuperare la nostra autenticità. Si arriva alla pasqua solo con la propria faccia, senza nessuna maschera. 

Don Luigi Maria Epicoco

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