A Maria Donna innamorata
Anche Maria ha sperimentato quella stagione splendida dell’esistenza, fatta di stupori e di lacrime, di trasalimenti e di dubbi, di tenerezza e di trepidazione…
Ha assaporato pure Lei la gioia degli incontri, l’attesa delle feste, gli slanci dell’amicizia, l’ebbrezza della danza, le innocenti lusinghe per un complimento, la felicità per un abito nuovo… Una sera, un ragazzo di nome Giuseppe prese il coraggio a due mani e le dichiarò: «Maria, ti amo». Lei gli rispose, veloce come un brivido: «Anch’io». E nell’iride degli occhi le sfavillarono, riflesse, tutte le stelle del firmamento. Le compagne… non riuscivano a spiegarsi come facesse a comporre i suoi rapimenti in Dio e la sua passione per una creatura. Per loro, questa composizione era un’impresa disperata. Per Maria, invece, era come mettere insieme i due emistichi d’un versetto dei salmi. Per loro, l’amore umano che sperimentavano era come l’acqua di una cisterna: limpidissima, si, ma con tanti detriti sul fondo. Bastava un nonnulla perché i fondigli si rimescolassero e le acque divenissero torbide. Per lei, no. Non potevano mai capire, le ragazze di Nazaret, che l’amore di Maria non aveva fondigli, perché il suo era un pozzo senza fondo. Santa Maria, Donna innamorata, roveto inestinguibile di amore, noi dobbiamo chiederti perdono per aver fatto un torto alla tua umanità. Ti abbiamo ritenuta capace solo di fiamme che si alzano verso il cielo, ma poi, forse per paura di contaminarti con le cose della terra. ti abbiamo esclusa dall’esperienza delle piccole scintille di quaggiù. Tu, invece, rogo di carità per il Creatore, ci sei Maestra anche di come si amano le creature. Aiutaci, perciò, a ricomporre le assurde dissociazioni con cui, in tema di amore, portiamo avanti contabilità separate: una per il Cielo (troppo povera in verità), e l’altra per la terra (ricca di voci, ma anemica di contenuti).
Facci capire che l’amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall’unico incendio di Dio, Ma facci comprendere anche che, con lo stesso fuoco, oltre che accendere lampade di gioia, abbiamo la triste possibilită di fare terra bruciata delle cose più belle della vita.
Venerabile Mons. Tonino Bello (1935-1993) – Testo tratto da “Maria, donna dei nostri giorni” (Edizioni San Paolo)
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PREGHIERA AI SANTI SPOSI
Come Dio Padre,
nella Sua infinita Sapienza e immenso Amore,
affidò qui in terra il Suo Unigenito Figlio Gesù Cristo
a Te, Maria Santissima, e a te, San Giuseppe,
sposi della Santa Famiglia di Nazareth,
così noi, divenuti per il Battesimo figli di Dio,
con umile fede ci affidiamo e consacriamo a Voi.
Abbiate per noi, per i nostri figli, per le nostre famiglie,
le stesse premure e tenerezze avute per Gesù.
Aiutateci a conoscere, amare e servire Gesù
come voi l’avete conosciuto, amato e servito.
Otteneteci di amarVi con lo stesso amore
con il quale Gesù Vi ha amato qui in terra.
Proteggete le nostre persone,
difendeteci da ogni pericolo e da ogni male.
Accrescete la nostra fede,
custoditeci nella fedeltà alla nostra vocazione
e alla nostra missione: fateci santi.
Al termine di questa vita, accoglieteci con voi in cielo,
dove già regnate con Cristo nella Gloria eterna.
Fonte: www.mariacontesettimanale.it