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Rosario in onore di San Giuseppe

ANNO DI SAN GIUSEPPE – 19 di ogni mese

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen

Sequenza allo Spirito Santo

Credo.

PRIMO MISTERO

Si contempla S. Giuseppe L’UOMO GIUSTO agli occhi di Dio(Mt 1,18-21.24.).

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Riflessione:

Fece come l’angelo gli aveva ordinato”. Fare la volontà di Dio è la cosa più “giusta”, ossia gradita a Dio e benefica per la creatura. San Giuseppe aderì con piena fiducia al progetto di Dio su di lui. Ci lasciamo anche noi guidare nelle nostre scelte dalla parola della Chiesa, che ci trasmette la volontà di Dio?

Padre nostro

10 Ave, O Giuseppe: Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù.

San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia divina, e soccorrici nell’ora della nostra morte. Amen.

Gloria al Padre

SECONDO MISTERO

Si contempla S. Giuseppe LO SPOSO VERGINALE di Maria SS. (Lc 1,34-38.)

Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo” Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Ma-ria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei.

Riflessione:

Non conosco uomo”. Il matrimonio, tra Battezzati, può essere vissuto santamente, cristianamente, degnamente in due sole maniere, sempre, evidentemente, di comune accordo degli sposi (la comunione degli spiriti è necessaria assolutamente negli sposi): può essere vissuto “responsabilmente” aperto alla procreazione o “verginalmente”, per una speciale missione per il Regno di Dio. Gli sposi cristiani, secondo S. Paolo, 1 Cor. 7,29, non dovrebbero più considerarsi di questo mondo.

Padre nostro

10 Ave, O Giuseppe: Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù.

San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia divina, e soccorrici nell’ora della nostra morte. Amen.

Gloria al Padre

TERZO MISTERO

Si contempla S. Giuseppe IL FIDENTE PROFUGO nella terra di Egitto (Mt2,13-15.), l’uomo forte” nelle avversità di ogni giorno.

Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto…..I suoi genitori, appena lo videro, restarono stupiti, e sua madre gli disse:” Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco tuo padre ed io angosciati ti cercavamo”. dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: dall’Egitto ho chiamato il mio figlio.

Riflessione:

“Fuggi in Egitto. Il dolore, sotto qualsiasi forma materiale e spirituale, è pane quotidiano della nostra vita. Gesù non è venuto per darne la spiegazione, ma per riempirlo della sua presenza. Giuseppe non fuggì solo, ma aveva con sé Gesù. Come il lievito impastato con la farina fa buon pane, così il dolore, impastato di fede, fa “beatitudine”.

Padre nostro

10 Ave, O Giuseppe: Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù.

San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia divina, e soccorrici nell’ora della nostra morte. Amen.

Gloria al Padre

QUARTO MISTERO

Si contempla S. Giuseppe IL SAGGIO CAPO della Santa Famiglia di Nazareth (Mt 13,53-55a; Mc 6,1-3°;)

Gesù andò nel villaggio dove era cresciuto e si mise a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il figlio del carpentiere?”

Riflessione:

Gesù è valutato in riferimento a suo padre, Giuseppe. Quanto è importante la figura paterna nella famiglia! Giuseppe era stimato e riconosciuto un saggio capo di famiglia. Questa saggezza di Giuseppe era costituita, anzitutto, da una profonda stima e religioso rispetto degli eccezionali componenti della sua famiglia, Gesù e Maria; in secondo luogo, dal suo rispettoso dialogo con essi, necessario, anche nella Santa Famiglia di Nazareth, per affrontare i quotidiani problemi della casa; e, infine, da un vivissimo senso religioso, di cui Giuseppe, come guida del focolare domestico, animava tutta la vita casalinga. E’ la saggezza del capo famiglia, che rende felice la vita domestica. Così si dica della madre in una famiglia.

Padre nostro

10 Ave, O Giuseppe: Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù.

San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia divina, e soccorrici nell’ora della nostra morte. Amen.

Gloria al Padre

QUINTO MISTERO

Si contempla S. Giuseppe IL FEDELE OSSERVANTE delle feste religiose. (Lc 2,41-43.)

“Passati otto giorni, venne il tempo di compiere il rito della circoncisione del bambino. Gli fu messo il nome di Gesù, come aveva detto l’angelo ancora prima che fosse concepito nel grembo di sua madre. Venne poi per la madre e per il bambino il momento della purificazione, come è stabilito dalla legge di Mosè. I genitori allora portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore. Sta scritto infatti nella legge del Signore: “Ogni maschio primogenito appartiene al Signore. Sta scritto infatti nella legge del Signore: “ Ogni maschio primogenito al Signore”. Essi offrono il sacrificio stabilito dalla legge del Signore: un paio di tortore e due giovani colombi”.

Riflessione:

Commoventi tutte queste scene, in cui San Giuseppe dimostra di praticare fedelmente le prescrizioni della sua religione. La religione, ci insegna San Giuseppe, va vissuta da tutta la Famiglia “insieme”: le preghiere quotidiane, la santificazione delle feste, la frequenza dei sacramenti, la partecipazione alla vita ecclesiale, il sostegno alle necessità della Chiesa.

Padre nostro

10 Ave, O Giuseppe: Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù.

San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia divina, e soccorrici nell’ora della nostra morte. Amen.

Gloria al Padre

LITANIE

Signore, pietàSignore, pietà
Cristo, pietàCristo, pietà
Signore, pietàSignore, pietà
Cristo, ascoltaciCristo, ascoltaci
Cristo, esaudisciciCristo, esaudiscici
Padre celeste, Dioabbi pietà di noi
Figlio redentore del mondo, Dioabbi pietà di noi
Spirito Santo, Dioabbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dioabbi pietà di noi
Santa Mariaprega per noi
San Giuseppeprega per noi
Glorioso figlio di Davideprega per noi
Luce dei Patriarchiprega per noi
Sposo della Madre di Dioprega per noi
Custode purissimo della Vergineprega per noi
Tu che hai nutrito il Figlio di Dioprega per noi
Tu che hai difeso Gesù Cristoprega per noi
Tu che hai guidato la Santa Famigliaprega per noi
San Giuseppe giustissimoprega per noi
San Giuseppe castissimoprega per noi
San Giuseppe prudentissimoprega per noi
San Giuseppe fortissimoprega per noi
San Giuseppe obbedientissimoprega per noi
San Giuseppe fedelissimoprega per noi
Esempio luminoso di pazienzaprega per noi
Amante della povertàprega per noi
Modello dei lavoratoriprega per noi
Gioia della vita domesticaprega per noi
Custode dei verginiprega per noi
Sostegno delle famiglieprega per noi
Conforto dei bisognosiprega per noi
Speranza degli infermiprega per noi
Patrono dei moribondiprega per noi
Terrore dei demoniprega per noi
Protettore della Santa Chiesaprega per noi
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,perdonaci, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,esaudiscici, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,abbi pietà di noi

Preghiamo:

O Padre, che ci hai rinnovati con il tuo dono, fa che camminiamo davanti a te nelle vie della santità e della giustizia, sull’esempio e per l’intercessione di San Giuseppe, uomo giusto e fedele, che nella pienezza dei tempi cooperò al grande mistero della nostra Redenzione. Per Cristo nostro Signore. Amen

Preghiera per il Papa: il Signore lo conservi, gli doni vigore, lo renda felice sulla terra e lo preservi da ogni male. Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

(Da “Preghiere a San Giuseppe, Ed. Shalom)

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ANNO DI SAN GIUSEPPE – INDULGENZA PLENARIA

A 150 anni dalla proclamazione di San Giuseppe come patrono della Chiesa universale, Papa Francesco ha voluto che gli fosse dedicato un Anno speciale. Seguendo il volere del Santo Padre, la Penitenzieria Apostolica ha deciso di concedere una speciale indulgenza plenaria fino all’8 dicembre 2021; le condizioni per ottenerla sono le solite: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Papa. 

DECRETO

Si concede il dono di speciali Indulgenze in occasione dell’Anno di San Giuseppe, indetto da Papa Francesco per celebrare il 150° anniversario della proclamazione di San Giuseppe a Patrono della Chiesa universale.

 Oggi ricorrono i 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX, mosso dalle gravi e luttuose circostanze in cui versava una Chiesa insidiata dall’ostilità degli uomini, dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica.         

Al fine di perpetuare l’affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù, Papa Francesco ha stabilito che, dalla data odierna, anniversario del Decreto di proclamazione nonché giorno sacro alla Beata Vergine Immacolata e Sposa del castissimo Giuseppe, fino all’8 dicembre 2021, sia celebrato uno speciale Anno di San Giuseppe, nel quale ogni fedele sul suo esempio possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio. 

Tutti i fedeli avranno così la possibilità di impegnarsi, con preghiere e buone opere, per ottenere con l’aiuto di San Giuseppe, capo della celeste Famiglia di Nazareth, conforto e sollievo dalle gravi tribolazioni umane e sociali che oggi attanagliano il mondo contemporaneo.

La devozione al Custode del Redentore si è sviluppata ampiamente nel corso della storia della Chiesa, che non solo gli attribuisce un culto tra i più alti dopo quello per la Madre di Dio sua Sposa, ma gli ha anche conferito molteplici patrocini.

Il Magistero della Chiesa continua a scoprire antiche e nuove grandezze in questo tesoro che è San Giuseppe, come il padrone di casa del Vangelo di Matteo “che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche” (Mt 13,52).

Al perfetto conseguimento del fine preposto gioverà molto il dono delle Indulgenze che la Penitenzieria Apostolica, attraverso il presente Decreto emesso in conformità al volere di Papa Francesco, benignamente elargisce durante l’Anno di San Giuseppe.

Si concede l’Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, parteciperanno all’Anno di San Giuseppe nelle occasioni e con le modalità indicate da questa Penitenzieria Apostolica.

-a. San Giuseppe, autentico uomo di fede, ci invita a riscoprire il rapporto filiale col Padre, a rinnovare la fedeltà alla preghiera, a porsi in ascolto e corrispondere con profondo discernimento alla volontà di Dio. Si concede l’Indulgenza plenaria a quanti mediteranno per almeno 30 minuti la preghiera del Padre Nostro, oppure prenderanno parte a un Ritiro Spirituale di almeno una giornata che preveda una meditazione su San Giuseppe;

-b. Il Vangelo attribuisce a San Giuseppe l’appellativo di “uomo giusto” (cf. Mt 1,19): egli, custode del “segreto intimo che sta proprio in fondo al cuore e all’animo”[1], depositario del mistero di Dio e pertanto patrono ideale del foro interno, ci sprona a riscoprire il valore del silenzio, della prudenza e della lealtà nel compiere i propri doveri. La virtù della giustizia praticata in maniera esemplare da Giuseppe è piena adesione alla legge divina, che è legge di misericordia, “perché è proprio la misericordia di Dio che porta a compimento la vera giustizia”[2]. Pertanto coloro i quali, sull’esempio di San Giuseppe, compiranno un’opera di misericordia corporale o spirituale, potranno ugualmente conseguire il dono dell’Indulgenza plenaria;

-c. L’aspetto principale della vocazione di Giuseppe fu quello di essere custode della Santa Famiglia di Nazareth, sposo della Beata Vergine Maria e padre legale di Gesù. Affinché tutte le famiglie cristiane siano stimolate a ricreare lo stesso clima di intima comunione, di amore e di preghiera che si viveva nella Santa Famiglia, si concede l’Indulgenza plenaria per la recita del Santo Rosario nelle famiglie e tra fidanzati.

-d. Il Servo di Dio Pio XII, il 1° maggio 1955istituiva la festa di San Giuseppe Artigiano, “con l’intento che da tutti si riconosca la dignità del lavoro, e che questa ispiri la vita sociale e le leggi, fondate sull’equa ripartizione dei diritti e dei doveri”[3]. Potrà pertanto conseguire l’Indulgenza plenaria chiunque affiderà quotidianamente la propria attività alla protezione di San Giuseppe e ogni fedele che invocherà con preghiere l’intercessione dell’Artigiano di Nazareth, affinché chi è in cerca di lavoro possa trovare un’occupazione e il lavoro di tutti sia più dignitoso.

-e. La fuga della Santa Famiglia in Egitto “ci mostra che Dio è là dove l’uomo è in pericolo, là dove l’uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l’abbandono”[4]. Si concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno le Litanie a San Giuseppe (per la tradizione latina), oppure l’Akathistos a San Giuseppe, per intero o almeno qualche sua parte (per la tradizione bizantina), oppure qualche altra preghiera a San Giuseppe, propria alle altre tradizioni liturgiche, a favore della Chiesa perseguitata ad intra e ad extra e per il sollievo di tutti i cristiani che patiscono ogni forma di persecuzione.

Santa Teresa d’Ávila riconobbe in San Giuseppe il protettore per tutte le circostanze della vita: “Ad altri Santi sembra che Dio abbia concesso di soccorrerci in questa o quell’altra necessità, mentre ho sperimentato che il glorioso san Giuseppe estende il suo patrocinio su tutte”[5]. Più recentemente, San Giovanni Paolo II ha ribadito che la figura di San Giuseppe acquista “una rinnovata attualità per la Chiesa del nostro tempo, in relazione al nuovo millennio cristiano”[6].

Per riaffermare l’universalità del patrocinio di San Giuseppe sulla Chiesa, in aggiunta alle summenzionate occasioni la Penitenzieria Apostolica concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, per esempio “A te, o Beato Giuseppe”, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, nella Domenica di San Giuseppe (secondo la tradizione bizantina), il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina.

Nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, il dono dell’Indulgenza plenaria è particolarmente esteso agli anziani, ai malati, agli agonizzanti e a tutti quelli che per legittimi motivi siano impossibilitati ad uscire di casa, i quali con l’animo distaccato da qualsiasi peccato e con l’intenzione di adempiere, non appena possibile, le tre solite condizioni, nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, reciteranno un atto di pietà in onore di San Giuseppe, conforto dei malati e Patrono della buona morte, offrendo con fiducia a Dio i dolori e i disagi della propria vita.

Affinché il conseguimento della grazia divina attraverso il potere delle Chiavi sia pastoralmente facilitato, questa Penitenzieria prega vivamente che tutti i sacerdoti provvisti delle opportune facoltà, si offrano con animo disponibile e generoso alla celebrazione del sacramento della Penitenza e amministrino spesso la Santa Comunione agli infermi.

Il presente Decreto è valido per l’Anno di San Giuseppe, nonostante qualunque disposizione contraria.                                                                             Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, l’8 dicembre 2020  

Mauro Card. Piacenza      Penitenziere Maggiore