Nono giorno
Salve Custode del Redentore e Sposo della Vergine Maria. A te Dio affidò il Suo Figlio. In te Maria ripose la Sua fiducia. Con te Cristo diventò uomo. O beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita. Ottienici Grazia, Misericordia e Coraggio, e difendici da ogni male. Amen
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Quando si perde qualcuno ci si sente spaesati. Ci si sente come bambini che d’un tratto si ritrovano su una bicicletta senza più le rotelle di sostegno. La morte di un padre, di una madre, di un familiare, di un amico, di un fratello, di una sorella, di uno sposo, di una sposa, di un figlio, di una figlia, sono molto spesso esperienze di spaesamento. Sono vertigini che non vorremo mai provare. Le relazioni affidabili ci servono per poggiare su di esse la nostra vita, e quando vengono meno (almeno nella forma fisica) ci sembra di essere a rischio di caduta da un momento all’altro. Eppure l’assenza può generare in noi la consapevolezza che ciò che non troviamo più accanto a noi, non ha smesso di esserci come appoggio. Esattamente come un bambino che comincia a portare la sua bicicletta senza rotelle, si accorge che quel sostegno ora vive in lui, è con lui, è diventato una capacità della sua stessa vita, è diventato talmente importante da essere diventato lui. Anche per Gesù accade questo distacco con la morte di Giuseppe. Eppure quell’assenza ha continuato a generare in Lui il carattere, la fiducia, le scelte forti, la figliolanza che ha dimostrato fin sulla Croce. L’assenza di chi amiamo non deve “disperarci”, ma deve “dispiegarci”.
San Giuseppe, patrono dell’ultima agonia, tu che sei morto abbracciato a Gesù e a Maria, riconciliaci con l’esperienza della morte. Fa che tutti quelli che vivono l’assenza di chi amano possano trovare in quel vuoto una più profonda presenza. Lascia che tutti coloro che oggi stanno concludendo il loro viaggio della vita non abbiano paura di fare il grande salto. E ricorda a ognuno di noi che senza gli occhi fissi nella vita eterna, anche questa vita risulta vuota e inutile.
Come ultima supplica alla fine di questa novena, ti chiediamo di aiutarci in questi tempi difficili. Apri la tua mano, e afferra i più soli e disperati. Proteggi tutti, e scampaci da questo pericolo che incombe su noi tutti. Amen
Padre nostro, Ave Maria, Gloria Padre
Don Luigi Maria Epicoco