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13 Maggio 1917 – Prima apparizione della Madonna a Lucia, Francesco e Giacinta, pastorelli di Fatima e Supplica

13 MAGGIO 1927- PRIMA APPARIZIONE DELLA MADONNA A LUCIA, FRANCESCO E GIACINTA, PASTORELLI DI FATIMA E SUPPLICA

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13 MAGGIO 1927- PRIMA APPARIZIONE DELLA MADONNA A LUCIA, FRANCESCO E GIACINTA, PASTORELLI DI FATIMA

Mentre stavo per giocare con Giacinta e Francesco, in cima al pendio di Cova da Iria, a fare un muretto intorno a una macchia, vedemmo, all’im­provviso, qualcosa come un lampo.

        – È meglio che ce n’andiamo a casa – dissi ai miei cugini – perché sta lampeggiando. Potrebbe venire un temporale.

        – Sì, andiamo.

 E cominciammo a scendere il pendio, spingendo le pecore verso la strada. Arrivati all’incirca a metà pendio, quasi vicino a un grande leccio che c’era lì, vedemmo un altro lampo e, fatti alcuni passi più avanti, vedemmo sopra un’elce una Signora, tutta vestita di bianco, più brillante del sole che dif­fondeva luce più chiara e intensa che un bicchiere di cristallo pieno di acqua cristallina, attraversata dai raggi del sole più ardente. Sorpresi dall’apparizione, ci fermammo. Eravamo così vicini, che ci trovammo dentro alla luce che la circondava o che Lei diffondeva. Forse a un metro e mezzo di distanza, più o meno.                                                                                

Allora la Madonna ci disse:

        – Non abbiate timore. Io non voglio farvi del male.

        – Di dove siete? – le domandai.

        – Sono del cielo.

        – E che cos’è che volete da me?

        – Sono venuta a chiedervi che veniate qui sei mesi a fila, il giorno 13 a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e che cosa voglio. Poi tornerò an­cora qui una settima volta.

        – E anch’io andrò in cielo?

        – Sì, ci andrai.

        – E Giacinta?

        – Anche lei.

        – E Francesco?

– Pure, ma dovrà recitare molti rosari.

Mi ricordai allora di chiedere di due ragazze che erano morte da poco tempo. Erano mie amiche e stavano in casa mia per imparare a tessere con la mia sorella più vecchia.

        – Maria das Neves è già in cielo?

        – Sì.

(Mi pare che avrà avuto più o meno sedici anni).

        – E Amelia?

        – E’ in purgatorio fino alla fine del mondo.

(Mi pare che avrà avuto da diciotto a vent’anni).

        – Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze ch’Egli vorrà inviarvi, in atto di riparazione dei peccati con cui Egli è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?

        – Sì, lo vogliamo.

        – Avrete dunque molto da soffrire, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto.

Fu al pronunciare queste ultime parole («La grazia di Dio ecc.»), che aperse per la prima volta le mani, comunicandoci una luce così intensa, co­me un riflesso che da esse usciva, che ci penetrava nel petto e nel più intimo dell’anima, facendoci vedere noi stessi in Dio, che era quella stessa luce, più chiaramente di quanto non ci vediamo nel migliore degli specchi. Allora, per un impulso intimo, anch’esso donato, cademmo in ginocchio e ripetemmo in­timamente:

«O Santissima Trinità, io vi adoro. Mio Dio, mio Dio, io vi amo nel santissimo sacramento».

Passati i primi momenti, la Madonna ag­giunse:

«Recitate il rosario tutti i giorni, per ottenere la pace al mondo e la fine della guerra».

Subito dopo, cominciò a elevarsi serenamente, salendo verso levante, fino a scomparire nell’immensità della distanza. La luce che la circondava apriva come un sentiero tra la massa degli astri, motivo per cui alcune volte abbia­mo detto di aver visto il cielo aprirsi.

(Tratto dal libro: LUCIA RACCONTA FATIMA.   Memorie, scritti e documenti di Sr. Lucia – Queriniana ed.7a, 2013)

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SUPPLICA ALLA MADONNA DI FATIMA

da recitare alle ore 12,00

 O Vergine Immacolata, in questo giorno solennissimo e in quest’ora memoranda, in cui apparendo per la prima volta nelle vicinanze di Fatima a tre innocenti pastorelli, ti presentasti come la Madonna del Rosario e dicesti di essere venuta dal cielo per esortare i cristiani a cambiare vita, a far penitenza dei peccati e a recitare bene il Rosario, noi animati dalla tua bontà ti rinnoviamo le nostre promesse, ti offriamo la nostra fedeltà e ti presentiamo umilmente le nostre suppliche. Volgi, o Madre amatissima, su di noi il tuo sguardo materno ed esaudiscici.

Ave Maria

O Madre nostra, nel tuo messaggio ci hai prevenuti: ” Una propaganda empia diffonderà i suoi errori, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati. Il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate”. Tutto purtroppo si va tristemente verificando. La Santa Chiesa, nonostante le immense effusioni di carità sulle miserie accumulate dalle guerre e dall’odio, viene combattuta, oltraggiata, fatta oggetto di scherno, impedita nella sua divina missione. O Madre tenerissima, pietà di tanti mali, dà forza alla tua Chiesa che prega, combatte e spera. Conforta il Santo Padre, sostieni i perseguitati per la giustizia, dà coraggio ai tribolati, aiuta i sacerdoti nel loro ministero, suscita anime d’apostoli, rendi fedeli e costanti tutti i battezzati, richiama gli erranti, umilia i nemici della Chiesa, conserva i fervorosi, rianima i tiepidi, converti gli infedeli.

Salve Regina

O Madre benigna, se l’umanità si è allontanata da Dio, se errori colpevoli e perversioni morali hanno provocato la divina giustizia, noi non siamo senza colpa. La nostra vita cristiana non è ordinata secondo gli insegnamenti della fede del Vangelo. Troppa vanità, troppa ricerca del piacere, troppa dimenticanza dei nostri eterni destini, troppo attaccamento a ciò che passa, troppi peccati hanno giustamente fatto gravare su di noi la mano di Dio. Dilata, o Madre, le tenebre del nostro intelletto, corrobora le nostre fiacche volontà, illuminaci, convertici e salvaci. E pietà ti prenda anche delle nostre miserie, dei nostri dolori e dei nostri disagi per la vita quotidiana. O Madre buona, non guardare i nostri demeriti, ma la tua materna bontà e vieni in nostro soccorso. Ottienici il perdono dei nostri peccati e donaci pane e lavoro. Tranquillità per i nostri focolari imploriamo dal tuo Cuore materno.

Salve Regina

Si ripercuote nella nostra anima il gemito del tuo Cuore materno:” Bisogna che si emendino, che domandino perdono dei peccati, che non offendano più nostro Signore, che è già tanto offeso”. Si, è il peccato la causa di tante rovine; è il peccato che rende infelici i popoli e le famiglie e semina di spine e di lacrime il sentiero della vita. O Madre buona, noi qui ai tuoi piedi facciamo una promessa solenne e fervorosa. Ci pentiamo delle nostre colpe e invochiamo la grazia della perseveranza nel buon proposito. Custodiscici nel tuo Cuore Immacolato per non cadere in tentazione; è questo il rimedio di salvezza che ci hai indicato:” Il Signore per salvare i peccatori vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”.

Salve Regina

Permettici, o Vergine Madre di Dio, che ti rinnoviamo qui, in questo momento, l’affidamenti di noi e quello delle nostre famiglie. Sebbene tanto deboli, noi promettiamo che lavoreremo, con il tuo aiuto, affinchè tutti si affidino al tuo Cuore Immacolato. Rinnova su di noi e su questi nostri desideri e voti quella materna benedizione che, ascendendo verso il cielo, donasti al mondo. Benedici il Santo Padre, la Chiesa, il nostro vescovo, i sacerdoti, le persone che soffrono. Benedici tutte le nazioni, le città, le famiglie e gli individui che si sono affidati al tuo Cuore Immacolato, perché in esso trovino asilo e salvezza. Benedici infine con materno amore tutti coloro che lavorano per la diffusione del tuo culto e il trionfo del tuo Cuore Immacolato nel mondo.

Amen

Salve Regina