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GLI APPELLI DEL MESSAGGIO DI FATIMA

Per  una maggiore comprensione del messaggio che “Nostra Signora del Rosario” ci ha dato a Fatima, affidandolo ai tre Pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, ogni sabato, escluso il primo sabato del mese, leggiamo e riflettiamo su  alcuni stralci dell’opera “ Gli Appelli  del messaggio di Fatima”  scritto da Suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato ( nome assunto da religiosa da Lucia dos Santos, pastorella di Fatima).

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Primo appello del Messaggio: MIO DIO IO CREDO (3° parte di 3)

…..Ma le vostre domande sono andate più lontano: “Tra le varie Chiese che sì dicono cristiane, qual è la primitiva e la vera?“. (….)

Gesù Cristo affidò alla custodia di San Pietro tutto il gregge che è la sua Chiesa: gli agnelli e le pecorelle, le pecorelle e i pastori. Perciò la vera chiesa di Cristo è costituita da tutti quelli che rimangono uniti a Pietro dalla stessa fede, dalla stessa speranza e dallo stesso amore, che è la carità di Cristo. Dio è “ Carità “; e perciò esige dal suo rappresentante una triplice dichiarazione di Amore.

In verità, la Chiesa di Dio è la Chiesa della carità, dell’Amore. Proprio questo ha chiesto Gesù Cristo al Padre poco prima di consegnarsi alla morte per noi: “ Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.(…) Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa.(.…) “ (Gv 17,11-20)
Vediamo che Gesù prega il Padre non solo per gli Apostoli, ma anche per tutti noi che avremo creduto in lui e nella sua parola, che ci sarebbe stata trasmessa dagli apostoli e dai loro successori. E cosa chiede al Padre? Che i membri della sua Chiesa rimangono così uniti tra loro da formare un solo membro.” Non prego solo per questi, ma anche per coloro che, attraverso la loro parola dovranno credere in me, affinché tutti siano uno solo ”; (….).
Con queste parole, Gesù Cristo ci rivela quale deve essere l’unità della sua Chiesa: Una unica, una sola. Un’unica unità che non ammette divisioni: “Ho dato loro la gloria che tu mi hai dato, affinché siano uno come noi siamo uno“. Uniti dalla stessa fede, speranza e carità.

Prima di questa preghiera a suo Padre, Gesù era rimasto a lungo a parlare con i suoi discepoli, dicendo loro ad un certo punto: “ Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano “ (Gv 15,4-6). In questa allegoria della vita e dei tralci vediamo che la vita dei membri del Corpo Mistico, ossia la Chiesa, dipende dall’unione con Cristo. (….)

Qui si trova ben definita la sorte di coloro che, disorientati dalle false idee, dalle tentazioni del mondo, del demonio o della carne, si lasciano trascinare e si separano dal vero Corpo Mistico di Cristo rappresentato dalla Chiesa. Senza seguirli, dobbiamo pregare e sacrificarci per loro, affinché ritornino sulla buona strada, perché Dio non vuole che il peccatore si perda, ma che si converta e viva.

Questo è il motivo per cui Nostra Signora ci ha tanto raccomandato la preghiera e il sacrificio per la conversione dei peccatori: “ Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori. Molte anime vanno all’inferno perché non c’è chi si sacrifichi e chieda per loro “ (Fatima, 19 agosto 1917). Perciò, attraverso la nostra unione con Cristo, con la sua Chiesa, dobbiamo diventare vittime di espiazione e di supplica per la conversione dei nostri fratelli. E’ qui il centro ideale della nostra carità: amare quelli che forse parlano male di noi, ci contraddicono e ci perseguitano. Il nostro perdono, offerto loro alla luce della fede, della speranza e della carità, li attirerà di nuovo tra le braccia di Dio.
È così che la Chiesa di Dio è Una: una sola, unita dai lacci del perdono, dell’amore e della fede. E’ una e Cattolica, Universale, come ci ha insegnato e comandato Gesù: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura“. (….) (Mc 16,15)

La Chiesa di Dio è Apostolica: è stata affidata da Gesù Cristo agli apostoli e ai suoi successori, che da loro hanno raccolto la fedele testimonianza della Redenzione, con la missione di renderla presente e vivificante fino agli ultimi confini della terra e della storia. (….)

Gesù Cristo qui ci assicura non solo che affida la sua Chiesa agli Apostoli, ma anche che sarà con loro fino alla fine del mondo nella persona dei loro successori. Questa presenza del Signore nella sua Chiesa fortifica la nostra fede, la nostra speranza e la nostra carità, perché la Chiesa di Dio è Cristo fra noi, è Cristo in ognuno di noi, in quanto membri del suo Corpo Mistico, della sua Chiesa.

Diciamo inoltre che la Chiesa di Cristo è Romana perché San Pietro è stato il primo Vescovo di Roma. Essendo capo e testa visibile della Chiesa di Cristo, vi stabilì la cattedra del supremo pontificato, (.…). Così tutti coloro che sono legittimamente eletti Vescovi di Roma sono di diritto i veri successori di san Pietro in quanto rappresentante di Cristo sulla terra, capo e testa visibile della sua Chiesa. Si tratta del Santo Padre.

Per tutto questo, uniamo la nostra preghiera alla preghiera di Cristo chiedendo al Padre l’unità della sua Chiesa, affinché il mondo creda che Cristo è l’inviato del Padre, e, uniti nella stessa fede, nella stessa speranza e nella stessa carità, formiamo un medesimo Corpo Mistico di Cristo, e tramite Cristo, tutti saremo salvi.

Certi, dunque, che la vera Chiesa di Dio è la Chiesa Cattolica Apostolica Romana fondata da Gesù Cristo, continuata dagli Apostoli e dai loro successori, (….).

Dobbiamo credere in lei, confidare in lei, rispettarla e amarla, ascoltare i suoi insegnamenti, seguire i suoi passi e rimanere uniti al suo capo, che è Cristo, nella persona del Sommo Pontefice di Roma, unico vero Vicario di Cristo sulla terra, (….).

Siamo stati pertanto creati e scelti da Dio per essere la lode della sua eterna gloria, essere la lode della sua gloria: è il fine più alto cui Dio poteva destinarci! E’ avere in noi, per partecipazione, la gloria di Dio, con la quale lo possiamo lodare; è possedere l’onore di Dio, con il quale lo possiamo accrescere; è essere rivestiti della dignità di Cristo, con la quale lo possiamo glorificare, contribuire a far aumentare questa dignità nei membri del suo Corpo Mistico, affinché ognuno diventi sempre più degno. Perciò è necessaria una piena donazione al Signore, una vita di fede, di speranza e di amore.

Ave Maria!