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Gli Appelli del messaggio di Fatima

Per  una maggiore comprensione del messaggio che “Nostra Signora del Rosario” ci ha dato a Fatima, affidandolo ai tre Pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, ogni sabato, escluso il primo sabato del mese, leggiamo e riflettiamo su  alcuni stralci dell’opera “ Gli Appelli  del messaggio di Fatima”  scritto da Suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato ( nome assunto da religiosa da Lucia dos Santos, pastorella di Fatima).

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Terza parte – I COMANDAMENTI DELLA LEGGE DI DIO

Non invocare il nome di Dio a sostegno della menzogna (parte 2° di 2)

…….. Gesù rimprovera anche i dottori della legge dicendo loro: « Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!» (LC 11,46). II Signore conclude questo discorso con la seguente raccomandazione rivolta ai suoi discepoli: «Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. (…) Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Si, ve lo dico, temete Costui» (Lc 12,1-5).

Forse ci sembrerà duro questo linguaggio di Gesù Cristo, ma la durezza è tutta nel comportarci in questo modo con i nostri fratelli. Da parte di Dio, è solo il padre che difende i suoi figli e il giudice che ugualmente premia il bene e punisce il male.

Se diamo un’occhiata a come si viveva al tempo di Gesù e come, purtroppo, si vive ancora oggi, il quadro che ci troviamo davanti è spaventoso! E tuttavia è la realtà, sia per quanto si riferisce alla parola di Dio, sia per ciò che riguarda la vita degli uomini. L’abuso dell’ignoranza del prossimo, della debolezza del prossimo, della necessità del prossimo e della fiducia del prossimo: tutto questo è menzogna, peccato contro la giustizia, contro la legge della carità e contro la verità. È pensando a tali abusi che il Signore ha detto: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. (…) Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco » (Mt 7,15-19).

Molte volte mentiamo a noi stessi, inganniamo noi stessi. Condotti dalla cecità della passione che ci trascina, ci promettiamo la felicità dove non c’è.

Dio ci ha creato liberi, in grado di pensare, volere e decidere. Siamo esseri che pensano e sanno fin dove arriva la capacità di comprensione della nostra intelligenza. In virtù del pensiero stesso e della stessa intelligenza, siamo responsabili degli atti che facciamo per libera volontà.

Inganniamo noi stessi ogniqualvolta scambiamo il bene con il male, seguendo la seduzione delle nostre cattive inclinazioni, senza pensare alle gravi conseguenze che ne derivano. Gesù Cristo, parlando ai Giudei, disse: « In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. (…) Voi avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna » (Gv 8,34-44). II demonio, guidato dall’orgoglio, fu l’assassino di se stesso e di tutti coloro che ha trascinato dietro di sé; ingannò se stesso e ingannò coloro che lo seguirono. Volendo innalzarsi al di sopra di Dio, cadde nelle profondità dell’abisso; da doveva voleva salire, scese!

Lo stesso avviene a noi, se ci lasciamo trascinare dalle tentazioni del demonio, del mondo e della carne. Ecco come il testo sacro ci descrive una delle tentazioni presentate dal diavolo a Gesù Cristo: « Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: “Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede”. Gesù gli rispose: “Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo”» (Mt4,5-7). È la tentazione dell’orgoglio che spesso ci seduce; purtroppo non sappiamo resisterle come resistette Cristo. « Gettati giù, non te ne verrà nessun male! Verranno gli angeli a sorreggerti; non ti farai male sulle pietre dove cadrai. E servirai da spettacolo al mondo che resterà ad ammirarti ».

È la menzogna della tentazione dell’orgoglio! Buttati giù, nel precipizio del vizio, non te ne verrà alcun male! Scendi! Ma perché non deve proporci di salire invece di scendere? Sali, innalzati verso l’alto! Sii puro, sii casto, sii giusto, sii fedele a Dio e al prossimo, sii moderato nel tuo comportamento. Innalzati e Dio ti accoglierà nelle sue braccia di Padre. Perché la tentazione non ci consiglia di salire, invece di scendere? Perché salire è verità, e scendere è menzogna; e siccome il demonio, il vizio, la passione e il mondo sono bugiardi, non ci possono consigliare la verità. Così, molte volte ci lasciamo ingannare e ce ne rendiamo conto solo quando ci vediamo persi.

Per superare le tentazioni che ci circondano dobbiamo lottare contro la menzogna, perché le tentazioni sono tutte bugiarde. Nell’Apocalisse san Giovanni descrive la lotta degli angeli buoni, che si mantennero fedeli a Dio, contro gli angeli cattivi che si ribellarono: «Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli» (Ap 12,7-9).

Vedete come la Sacra Scrittura chiama il demonio: II seduttore del mondo intero. La tentazione è sempre seduttrice, sia che parta da noi stessi, dal mondo o dal demonio; è sempre menzogna: ci promette ciò che non può dare.

La vera felicità si trova solo in Dio: quanto più ci allontaniamo da Dio, tanto più scendiamo e più diventiamo infelici; quanto più ci avviciniamo a Dio, tanto più siamo felici e più cresciamo, perché solo in Dio si trova la vera giustizia, il vero amore e la vera grandezza. Per questo Dio ci proibisce di usare il suo nome a testimonianza di una menzogna.

Ave Maria!