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Gli appelli del Messaggio di Fatima

Per  una maggiore comprensione del messaggio che “Nostra Signora del Rosario” ci ha dato a Fatima, affidandolo ai tre Pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, ogni sabato, escluso il primo sabato del mese, leggiamo e riflettiamo su  alcuni stralci dell’opera “ Gli Appelli  del messaggio di Fatima”  scritto da Suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato ( nome assunto da religiosa da Lucia dos Santos, pastorella di Fatima).

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Appello alla perseveranza nel bene



Quattordicesimo appello del Messaggio: « Continuate a recitare il rosario, per ottenere la fine della guerra » (Nostra Signora, 13 settembre 1917) – (Parte 2° di 2)

………. Ma perché il demonio è diventato così nemico di Dio e degli uomini? È diventato nemico di Dio perché è stato vinto da lui – un’umiliazione che il suo orgoglio non ha potuto sopportare e così, adirato, cerca di vendicarsi in tutti i modi. Preso da questo orgoglio nel vedere che Dio aveva creato l’umanità con una natura inferiore alla sua ma destinata a godere un giorno in cielo la felicità che egli aveva perso, il demonio, pieno di invidia, ha deciso di utilizzare tutti i mezzi per perdere l’uomo e portarlo a disubbidire a Dio, a disprezzare i suoi ordini e a non dare credito alla sua parola. Fu così che ingannò i primi essere umani.
Presa la forma del serpente, andò incontro a Eva, la prima donna che Dio aveva creato e che passeggiava per il giardino terrestre dell’Eden, e le chiese: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete ». Ma il serpente disse alla donna: « Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male ».
Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo e sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: « Dove sei? ». Rispose: « Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto »(Gn 3,1-10).
Nel testo sacro, vediamo che il demonio ingannò i due primi esseri umani. Disse loro che, se avessero mangiato quel frutto, sarebbero diventati come Dio: diventereste come Dio! La verità è che non solo non diventarono come Dio, ma si ritrovarono molto inferiori a com’erano prima; e per la paura di Dio – Ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto – vollero sottrarsi al suo sguardo.
Perché sono nudi? Perché per la disobbedienza a Dio hanno perso l’abito della grazia: si sono visti spogliati della grazia che li rivestiva. È ciò che hanno guadagnato lasciandosi sedurre e ingannare dal demonio. Questa è la sua arte! Perciò Gesù Cristo ci mette in guardia contro il diavolo: « Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna » (Gv 8,44).

Ma io credo che l’invidia del demonio dev’essere aumentata
quando ha visto che all’umanità da lui sedotta, Dio ha promesso un redentore, mentre per lui non vi è stata redenzione. E per quale motivo Dio avrà avuto tanta misericordia verso l’umanità? Non ne sono sicura, ma credo che sia stato perché l’uomo è caduto sedotto e ingannato per la malizia di altri, mentre il demonio ha peccato per malizia propria. Dio avrà visto nell’uomo la possibilità di pentirsi e di chiedere umilmente perdono, ma nel demonio l’orgoglio è tanto che non ammette né un pentimento né un’umiltà che lo porti a chiedere perdono. Così egli si vide vinto e condannato per sempre, come gli disse Dio: « lo porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno » (Gn 3,15).

Oltre alle tentazioni del demonio, abbiamo anche le tentazioni del mondo che ci circonda, ci suggestiona e ci illude. Molte volte veniamo illusi e ingannati dalle voci del mondo.
Il mondo ci parla di vanità, ricchezze, onori, mode, ecc. Attirati da queste voci, vogliamo salire, apparire, attirare l’attenzione, vederci colmati di onori, possedere ricchezze, passare per sapienti, occupare i primi posti, anche a costo della giustizia e della carità.
Queste sono le tentazioni del mondo che accecano e oscurano l’intelletto. Per questo Gesù Cristo, pensando a coloro che col cuore fedele alla sua parola e alla sua grazia lottano per vincere queste tentazioni, prega il Padre: l« Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. (…) lo ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno » (Gv 17,9.14-15).
Non sono del mondo perché seguono la parola di Dio che è la verità, senza lasciarsi trascinare dalle massime del mondo che sono inganno e menzogna. Sono proprietà di Dio, avendoli il Padre affidati a Gesù Cristo che a sua volta si affida al Padre per loro, per consacrarli nella verità: « Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. (…) Per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità » (Gv 17,16-19).
Essere consacrato nella verità significa dedicarsi interamente a Dio e alle anime, per amore di Dio; significa perseverare nel servizio e nell’amore a Dio e al prossimo; è continuare a camminare per la via tracciata da Dio – nella verità , perché le massime del mondo sono illusione e menzogna. È per questo che il mondo ci odia, perseguita e calunnia. Allo stesso modo del demonio e istigato dai demoni, il mondo ci circonda di invidia, gelosia e odio: « Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia » (Gv 15,18-19). Lasciate che vi ripeta con parole mie ciò che dice il Messaggio: Continuate a pregare, per ottenere la pace, per ottenere la vittoria sulle tentazioni e le persecuzioni.
Dentro di noi esiste un’altra fonte di tentazioni; per vincerle è necessario continuare a pregare e a lottare, perché solo così riusciremo a perseverare nella retta via. Ecco la raccomandazione che ci fa Gesù Cristo: « Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano! Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete » (Mt 7,13.16).
Il Signore dice che sono molti coloro che proseguono sulla via larga che porta alla perdizione, e pochi sono quelli che trovano la via stretta che porta alla vita. Raddoppiamo l’attenzione verso le nostre tendenze ad una libertà esagerata, che mettono da parte l’autorità di coloro che rappresentano Dio accanto a noi, e così, in maniera incauta e ingenua, ci lasciamo scivolare di precipizio in precipizio.
Vogliamo essere liberi, ma non sappiamo usare bene questa libertà. Perciò Dio ha messo accanto a noi chi ci può indicare la retta via che liberamente possiamo e dobbiamo seguire. Ma il nostro orgoglio ci inganna e non ci lascia vedere il bene che disprezziamo, né il male che facciamo. In questo caso, la tentazione è dentro di noi; ci prepara una trappola senza che ce ne rendiamo conto: è l’avidità del cuore e dei sensi che ci fanno desiderare ciò che non ci conviene. Per conoscere e vincere queste tentazioni è necessario, come dice il Messaggio, continuare a pregare, affinché Dio ci dia luce, forza e grazia.
Gesù diceva inoltre: Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Questi falsi profeti sono tutti coloro che ci circondano cercando di indurci a camminare sulle vie larghe, lasciando libere le nostre cattive tendenze, i nostri capricci, vizi e passioni sregolate, che sono in contraddizione con la legge di Dio. Sono le cattive compagnie che ci distolgono dal retto cammino della verità, della giustizia e della carità. Sono falsi profeti tutti coloro che negano le verità rivelate da Dio e vogliono introdurre dottrine nuove e sbagliate a sostegno dei disordini della vita che vogliono condurre.
Il Signore ci indica questo criterio per individuarli: «Dai loro frutti li riconoscerete. (…) Un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. (…) Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere » (Mt 7,16-20).
Questi avvisi devono metterci in allerta su noi stessi e sulle massime del mondo che ci circonda. Quante volte si sente dire: « Faccio così perché tutti fanno così»; « mi vesto così perché è la moda e tutti si vestono così »; « vivo così perché è così che vivono tutti adesso »; ecc. Il fatto di essere in molti a vivere così, forse impedisce di essere condannati? – Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dio dice che non vuole la morte del peccatore, ma vuole che si converta e viva (Ez 18,23). Notiamo tuttavia la condizione posta: Che si converta.
Continuate a pregare, per ottenere la pace », che è il frutto della vittoria ottenuta sulle tentazioni che ci trascinano sulle vie contrarie alla legge di Dio. Gesù Cristo è chiaro: « Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,21).
Per questo il Messaggio ci dice: Continuate a recitare il rosario, per ottenere la fine della guerra.

Ave Maria!