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Gli Appelli del Messaggio di Fatima e Novena a San Giuseppe in tempi difficili

GLI APPELLI DEL MESSAGGIO DI FATIMA E NOVENA A SAN GIUSEPPE IN TEMPI DIFFICILI

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Gli Appelli del Messaggio di Fatima

Per  una maggiore comprensione del messaggio che “Nostra Signora del Rosario” ci ha dato a Fatima, affidandolo ai tre Pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, ogni sabato, escluso il primo sabato del mese, leggiamo e riflettiamo su  alcuni stralci dell’opera “ Gli Appelli  del messaggio di Fatima”  scritto da Suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato ( nome assunto da religiosa da Lucia dos Santos, pastorella di Fatima).

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Appello alla recita quotidiana del Rosario

Decimo appello del Messaggio: Questo appello è stato fatto la prima volta il 13 maggio del 1917, quando i tre poveri bambini di Aljustrel stavano pascolando il loro gregge nel campo chiamato Cova di Iria (parte 4 di 4)

………E Nostra Signora conclude il suo Messaggio di questo 13 maggio 1917 dicendo: « Recitate il rosario tutti i giorni, per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra ».

Quale sarà stato il motivo per cui Nostra Signora ci ha ordinato di recitare il rosario tutti i giorni, e non ci ha ordinato di assistere tutti i giorni alla Santa Messa?

È una domanda che mi è stata rivolta molte volte, e alla quale vorrei rispondere adesso. La certezza assoluta del motivo non ce l’ho, perché Nostra Signora non lo ha spiegato e tanto meno io ho pensato di chiederglielo. Dico perciò semplicemente quello che mi sembra e che mi è dato di comprendere a questo riguardo. Per la verità lascio interamente alla santa Chiesa la libertà di interpretare il senso del Messaggio, perché le appartiene e le compete; perciò umilmente e volentieri mi sottometto a tutto ciò che essa dirà o vorrà correggere, modificare o dichiarare.

Riguardo alla domanda di cui sopra, credo che Dio è Padre; e come Padre si adegua alle necessità e possibilità dei suoi figli. Ora, se Dio attraverso Nostra Signora ci avesse chiesto di andare tutti i giorni a partecipare alla santa Messa e fare la comunione, sicuramente molti avrebbero detto, con giusto motivo, che non era possibile. Alcuni a causa della distanza che li separa dalla chiesa più vicina dove si celebra l’Eucaristia; altri perché non glielo consentono le loro occupazioni, o i loro doveri di stato, di lavoro, le loro condizioni di salute, ecc. Invece la preghiera del rosario è accessibile a tutti, poveri e ricchi, sapienti e ignoranti, grandi e piccoli.

Tutte le persone di buona volontà possono e devono ogni giorno recitare il rosario. E perché? Per metterci in contatto con Dio, per ringraziarlo dei suoi benefici e chiedergli le grazie di cui abbiamo bisogno. È la preghiera che ci porta all’incontro familiare con Dio, come il figlio che va dal padre per ringraziarlo dei benefici ricevuti, per trattare con lui le sue faccende private, per ricevere i suoi consigli, il suo aiuto, il suo sostegno e la sua benedizione.

Dato che tutti abbiamo bisogno di pregare, Dio ci chiede, diciamo come gesto quotidiano, una preghiera che è alla nostra portata: la preghiera del rosario, che si può fare sia in comune che in privato, sia in chiesa di fronte al Santissimo come a casa in famiglia o da soli, sia per strada quando si viaggia sia durante una tranquilla passeggiata in campagna. La madre di famiglia può pregare mentre dondola la culla del suo figlio piccolo o riordina la casa. La nostra giornata ha ventiquattro ore… non sarà poi tanto, se riserviamo un quarto d’ora alla vita spirituale, alla nostra conversazione intima e familiare con Dio!

D’altra parte, io credo che, dopo la preghiera liturgica del santo Sacrificio della Messa, la preghiera del santo rosario o corona, per l’origine e la sublimità delle preghiere che lo compongono e per i misteri della Redenzione che ricordiamo e meditiamo ad ogni decina, sia la preghiera più gradevole che possiamo offrire a Dio e di maggior profitto per le nostre anime. Se così non fosse, Nostra Signora non ce l’avrebbe raccomandata con tanta insistenza.

Nel recitare il rosario o la corona, non voglio dire che Dio abbia bisogno che contiamo le volte che gli rivolgiamo le nostre suppliche, le nostre lodi o ringraziamenti. Certamente a Dio non serve che le contiamo: in lui tutto è presente! Ma noi le dobbiamo contare, per avere la coscienza viva e sicura dei nostri atti e sapere con chiarezza se abbiamo o no compiuto ciò che ci eravamo proposti di offrire a Dio ogni giorno, per preservare e aumentare il nostro legame di diretta convivenza con Dio e, con questo mezzo, conservare e aumentare in noi la fede, la speranza e la carità.

Direi, inoltre, che anche quelle persone che hanno la possibilità di prendere parte quotidianamente alla santa Messa non devono per questo tralasciare di recitare giornalmente il rosario. Ben inteso che il tempo appropriato per recitare il rosario non è quello in cui si prende parte alla santa Messa. Per queste persone la preghiera del rosario può essere considerata come una preparazione per partecipare meglio all’Eucaristia, o come un’azione di grazie per la giornata.

Non so bene, ma dalla poca conoscenza che ho del legame diretto con le persone in generale, vedo che è molto limitato il numero delle anime veramente contemplative che hanno e mantengono un contatto di intima familiarità con Dio che le prepari degnamente a ricevere Cristo nell’Eucaristia. Così, anche per queste si rende necessaria la preghiera vocale, il più possibile meditata, ponderata e soppesata, come dev’essere il rosario.

Ci sono molte belle preghiere che possono servire bene come preparazione per ricevere Cristo nell’Eucaristia e per mantenere il nostro contatto familiare dell’intima unione con Dio. Ma mi pare che non se ne trovi nessuna che si possa consigliare e che meglio serva a tutti in generale come la preghiera del rosario o corona. Per esempio, la preghiera della liturgia delle Ore è meravigliosa, ma non credo che possa essere accessibile a tutti, e neppure che alcuni dei salmi recitati possano essere ben compresi da tutti in generale. Il fatto è che hanno bisogno di una certa istruzione e preparazione che a molti non è possibile avere.

Forse per tutti questi motivi e per altri che non conosciamo, Dio, che è Padre e comprende meglio di noi la necessità dei suoi figli, ha voluto chiedere la preghiera quotidiana del rosario piegandosi fino al livello semplice e comune a tutti noi per facilitarci la strada di accesso a lui.

Infine, quanto alla preghiera del rosario o corona, tenendo presente quello che ci ha detto il magistero della Chiesa negli anni – qualcosa ve lo ricorderò più avanti – e ciò che Dio tanto ci raccomanda attraverso il suo Messaggio, possiamo pensare che sia proprio questa la formula di orazione vocale che più conviene a tutti in generale, e della quale dobbiamo avere somma stima e nella quale dobbiamo mettere il massimo impegno per non tralasciarla mai.

Infatti, meglio di chiunque altro, Dio e Nostra Signora sanno ciò che più ci conviene e ciò di cui più abbiamo bisogno. Il rosario costituirà un mezzo poderoso per aiutarci a mantenere la fede, la speranza e la carità. Anche per le persone che non sanno o non sono capaci di raccogliere lo spirito e meditare, il semplice atto di prendere i grani in mano per pregare è già un ricordarsi di Dio, e citare ad ogni decina un mistero della vita di Cristo è già ricordarli, e questo ricordo manterrà accesa nelle anime l’eterna luce della fede che sostiene lo stoppino ancora fumante, impedendo cosi che si estingua totalmente .

Al contrario, coloro che abbandonano la preghiera del rosario e non prendono giornalmente parte al Sacrificio della santa Messa, non hanno nulla che li sostenga e finiscono col perdersi nel materialismo della vita terrena.

Pertanto il rosario o corona è la preghiera che Dio, attraverso la sua Chiesa e Nostra Signora, ci ha raccomandato con maggiore insistenza a tutti in generale come via e porta di salvezza:

« Recitate il rosario tutti i giorni » (Nostra Signora, 13 maggio 1917).

Ave Maria!

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NOVENA A SAN GIUSEPPE IN TEMPI DIFFICILI

Ottavo giorno

Salve Custode del Redentore e Sposo della Vergine Maria. A te Dio affidò il Suo Figlio. In te Maria ripose la Sua fiducia. Con te Cristo diventò uomo. O beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita. Ottienici Grazia, Misericordia e Coraggio, e difendici da ogni male. Amen

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Il lavoro è una delle cose più preziose nella vita di una persona. Lo è perchè gli permette di vivere, di esprimersi, di sentirsi utile al mondo. Per questo molte volte la mancanza di lavoro è una ferita che tormenta le persone da dentro, con una sofferenza che li fa sentire incompresi dagli altri, e con un’umiliazione che li carica di rabbia. Il lavoro è importante, e per un cristiano lo è soprattutto perché attraverso il lavoro ci si può far santi. Di San Giuseppe noi ricordiamo soprattutto il suo mestiere di falegname. La creatività di quest’uomo non poteva non avere un corrispettivo nell’appellativo di artigiano. Gesù stesso ha lavorato e imparato questo mestiere, mostrando a ognuno di noi quello che San Paolo scriverà più tardi “Chi non vuole lavorare neppure mangi”. Viviamo in una società che rifiuta l’idea della fatica del lavoro, e se lo accetta è solo per l’utile che produce, e non per la dignità che ci dà, e per l’educazione del carattere che imprime in noi.


San Giuseppe, uomo che lavora, riconciliaci con la nostra fatica quotidiana. Fa che non viviamo con frustrazione ciò che siamo chiamati a fare, e fa che possiamo testimoniare con la passione per le cose, che è possibile farsi santi anche nelle cose più umili della vita. Intercedi per i tanti che non trovano un lavoro, e riscatta la dignità di chi è sfruttato. Liberaci dall’edonismo che ci fa fuggire sempre dalla fatica, e fortifica il nostro carattere sempre pronto a scorciatoie e furbizie. Che tutti abbiano il pane quotidiano e chi fa più fatica trovi il miracolo della condivisione dei fratelli.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

Don Luigi Maria Epicoco