Categories: Chiamata all'impegno

Gli Appelli del Messaggio di Fatima

Per  una maggiore comprensione del messaggio che “Nostra Signora del Rosario” ci ha dato a Fatima, affidandolo ai tre Pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, ogni sabato, escluso il primo sabato del mese, leggiamo e riflettiamo su  alcuni stralci dell’opera “ Gli Appelli  del messaggio di Fatima”  scritto da Suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato ( nome assunto da religiosa da Lucia dos Santos, pastorella di Fatima).

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Sesto appello del Messaggio: Pregate, pregate molto! (parte 5 di 6)

…….. Ma, oltre a questi santuari costruiti dalle mani degli uomini, ne abbiamo altri, non mero reali, dove dobbiamo pregare e offrire a Dio i nostri sacrifici: è la nostra anima, il nostro cuore, la nostra coscienza. Lì è Dio! Lì abita la Santissima Trinità! Se ci troviamo in stato di grazia, siamo tempio di Dio: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23).
Siamo di fronte al mistero della dimora di Dio in noi, che si verifica non solo per la presenza reale di Gesù Cristo, quando lo riceviamo nella Santa Comunione sotto le forme consacrate del pane del vino, dove lui è presente e si dà a noi con il suo corpo, sangue, anima e divinità, vivo e reale come è in cielo, e così scende nella nostra anima, identificandosi con noi attraverso un’unione di completa donazione; ma si verifica anche per la presenza reale delle tre persone divine, che trasformano la nostra anima nel tempio vivo e permanente della loro dimora, purché non ci rendiamo, per il peccato, indegni della divina presenza.
Così dice l’apostolo Paolo: «Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi» (1Cor 3,16-17). L’apostolo richiama la nostra attenzione su coloro che, mediante il peccato, profanano il tempio di Dio, costituito dalla loro anima, diventando in tal modo indegni della presenza divina in essi. Noi abbiamo il dovere di essere santi, cioè di non offendere Dio con il peccato, trasgredendo la sua legge in materia grave e persino in materia lieve, in maniera consapevole e volontaria.
Un po’ più avanti, nella stessa lettera di san Paolo si legge: «Il corpo non è per l’impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? (…) Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite la fornicazione.(…) Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!» (1Cor 6,13-20). Forse non ci siamo resi ben conto dell’inestimabile tesoro che abbiamo in noi, e per questo a volte viviamo con tanta trascuratezza! ……..