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Santo Rosario in onore di San Giuseppe

///ANNO DI SAN GIUSEPPE – 19 di ogni mese///

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre

Credo

O santo patrono dei moribondi, ti offro umilmente questo devoto esercizio di meditazione e di preghiera per quanti in quest’ora si trovano stretti nell’agonia, e per me, quando verrà la mia ultima ora.

MISTERI DELLA GIOIA
(Lunedì e Sabato)
Nel primo mistero si contempla la gioia che provò san Giuseppe, quando seppe dall’Angelo che Maria, sua Vergine sposa, portava in seno il Figlio di Dio.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
dopo l’ultimo Gloria, si reciti la preghiera:
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel secondo mistero si contempla la gioia di san Giuseppe, quando intese che Elisabetta aveva salutato Maria col nome di Madre del suo Signore e conobbe il prodigio della guarigione di Zaccaria.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel terzo mistero si contempla la gioia di san Giuseppe quando, nella nascita del Divin Redentore, vide gli Angeli scendere dal cielo e i pastori accorrere per adorarlo e riconoscerlo per il sospirato Messia.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel quarto mistero si contempla la gioia di san Giuseppe quando, nella presentazione al tempio, sentì dal vecchio Simeone predetta la salvezza recata al mondo dal neonato Salvatore.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel quinto mistero si contempla la gioia di san Giuseppe quando, dopo tre giorni di affannose ricerche, ritrovò nel tempio il fanciullo Gesù.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

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MISTERI DELLA LUCE
(Giovedì)
Nel primo mistero si contempla il rispetto di Giuseppe verso la “mirabile” maternità di Maria, che gli sembra richiedere la sua separazione da lei.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel secondo mistero si contempla come, attraverso un sogno, Dio ordina a Giuseppe di fare da padre al suo Divin Figlio.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel terzo mistero si contempla come Giuseppe ubbidisce a Dio e tiene con sé Maria ed il Figlio, al quale impone il nome di Gesù.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel quarto mistero si contempla come Giuseppe salva dalla gelosia di Erode il Salvatore, portandolo in Egitto.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel quinto mistero si contempla come Giuseppe trasferisce la famiglia in Galilea, affinchè Gesù sia poi chiamato Nazareno, secondo il disegno di Dio.
Padre nostro. 10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

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MISTERI DEL DOLORE
(Martedì e Venerdì)
Nel primo mistero si contempla il dolore che provò san Giuseppe nel veder nascere Gesù in una povera stalla, fra tanto squallore.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel secondo mistero si contempla il dolore che provò san Giuseppe nella cruenta circoncisione, alla quale, per compiere la Legge, dovette sottoporre il neonato Salvatore.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel terzo mistero si contempla il dolore che provò san Giuseppe nel dover fuggire in Egitto per sottrarre Gesù al furore di Erode.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel quarto mistero si contempla il dolore che provò san Giuseppe quando per tre giorni continui, in unione con Maria, pianse la perdita del suo amato Gesù.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel quinto mistero si contempla il dolore che provò san Giuseppe allorché, giunto il momento della sua morte, dovette separarsi da Gesù e da Maria.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

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MISTERI DELLA GLORIA
(Mercoledì e Domenica)
Nel primo mistero si contempla la gloria di san Giuseppe nel venir prescelto sposo di Maria, padre davidico di Gesù e capo della Santa Famiglia. Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel secondo mistero si contempla la gloria di san Giuseppe nel vedere i dottori della Legge ascoltare attoniti le parole di Gesù appena dodicenne e dai medesimi essere ritenuto suo figlio.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel terzo mistero si contempla la gloria di san Giuseppe nel vedersi, per circa trent’anni, obbedito, ossequiato e servito dal Figlio di Dio.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel quarto mistero si contempla la gloria di san Giuseppe quando, si vide accolto dai Santi in Cielo e da essi salutato come il primo fra i Patriarchi e il fortunato annunziatore della venuta del Salvatore.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

Nel quinto mistero si contempla la gloria di san Giuseppe onorato in cielo, come sposo di Maria e padre di Gesù, ed invocato, in terra, come patrono della Chiesa cattolica.
Padre nostro
10 Gloria al Padre
O san Giuseppe, padre davidico di Gesù e vero sposo di Maria Vergine, prega per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (o di questa notte).

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3 Ave Maria alla beatissima Vergine

(in memoria della parte che ebbe nei dolori, nei gaudi e nelle glorie di san Giuseppe)
E tu, nostro carissimo san Giuseppe, degnati di accettare l’umile tributo di questo Rosario recitato in tuo onore ed ottienimi da Gesù e da Maria le grazie spirituali e temporali di cui ho bisogno. Ricordati altresì di perorare presso Dio la causa dei morenti di questo giorno (o di questa notte).

(Fonte:https://www.stellamatutina.eu/santo-rosario-onore-san-giuseppe/)

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ANNO DI SAN GIUSEPPE – INDULGENZA PLENARIA

A 150 anni dalla proclamazione di San Giuseppe come patrono della Chiesa universale, Papa Francesco ha voluto che gli fosse dedicato un Anno speciale. Seguendo il volere del Santo Padre, la Penitenzieria Apostolica ha deciso di concedere una speciale indulgenza plenaria fino all’8 dicembre 2021; le condizioni per ottenerla sono le solite: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Papa. 

DECRETO

Si concede il dono di speciali Indulgenze in occasione dell’Anno di San Giuseppe, indetto da Papa Francesco per celebrare il 150° anniversario della proclamazione di San Giuseppe a Patrono della Chiesa universale.

 Oggi ricorrono i 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX, mosso dalle gravi e luttuose circostanze in cui versava una Chiesa insidiata dall’ostilità degli uomini, dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica.         

Al fine di perpetuare l’affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù, Papa Francesco ha stabilito che, dalla data odierna, anniversario del Decreto di proclamazione nonché giorno sacro alla Beata Vergine Immacolata e Sposa del castissimo Giuseppe, fino all’8 dicembre 2021, sia celebrato uno speciale Anno di San Giuseppe, nel quale ogni fedele sul suo esempio possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio. 

Tutti i fedeli avranno così la possibilità di impegnarsi, con preghiere e buone opere, per ottenere con l’aiuto di San Giuseppe, capo della celeste Famiglia di Nazareth, conforto e sollievo dalle gravi tribolazioni umane e sociali che oggi attanagliano il mondo contemporaneo.

La devozione al Custode del Redentore si è sviluppata ampiamente nel corso della storia della Chiesa, che non solo gli attribuisce un culto tra i più alti dopo quello per la Madre di Dio sua Sposa, ma gli ha anche conferito molteplici patrocini.

Il Magistero della Chiesa continua a scoprire antiche e nuove grandezze in questo tesoro che è San Giuseppe, come il padrone di casa del Vangelo di Matteo “che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche” (Mt 13,52).

Al perfetto conseguimento del fine preposto gioverà molto il dono delle Indulgenze che la Penitenzieria Apostolica, attraverso il presente Decreto emesso in conformità al volere di Papa Francesco, benignamente elargisce durante l’Anno di San Giuseppe.

Si concede l’Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, parteciperanno all’Anno di San Giuseppe nelle occasioni e con le modalità indicate da questa Penitenzieria Apostolica.

-a. San Giuseppe, autentico uomo di fede, ci invita a riscoprire il rapporto filiale col Padre, a rinnovare la fedeltà alla preghiera, a porsi in ascolto e corrispondere con profondo discernimento alla volontà di Dio. Si concede l’Indulgenza plenaria a quanti mediteranno per almeno 30 minuti la preghiera del Padre Nostro, oppure prenderanno parte a un Ritiro Spirituale di almeno una giornata che preveda una meditazione su San Giuseppe;

-b. Il Vangelo attribuisce a San Giuseppe l’appellativo di “uomo giusto” (cf. Mt 1,19): egli, custode del “segreto intimo che sta proprio in fondo al cuore e all’animo”[1], depositario del mistero di Dio e pertanto patrono ideale del foro interno, ci sprona a riscoprire il valore del silenzio, della prudenza e della lealtà nel compiere i propri doveri. La virtù della giustizia praticata in maniera esemplare da Giuseppe è piena adesione alla legge divina, che è legge di misericordia, “perché è proprio la misericordia di Dio che porta a compimento la vera giustizia”[2]. Pertanto coloro i quali, sull’esempio di San Giuseppe, compiranno un’opera di misericordia corporale o spirituale, potranno ugualmente conseguire il dono dell’Indulgenza plenaria;

-c. L’aspetto principale della vocazione di Giuseppe fu quello di essere custode della Santa Famiglia di Nazareth, sposo della Beata Vergine Maria e padre legale di Gesù. Affinché tutte le famiglie cristiane siano stimolate a ricreare lo stesso clima di intima comunione, di amore e di preghiera che si viveva nella Santa Famiglia, si concede l’Indulgenza plenaria per la recita del Santo Rosario nelle famiglie e tra fidanzati.

-d. Il Servo di Dio Pio XII, il 1° maggio 1955istituiva la festa di San Giuseppe Artigiano, “con l’intento che da tutti si riconosca la dignità del lavoro, e che questa ispiri la vita sociale e le leggi, fondate sull’equa ripartizione dei diritti e dei doveri”[3]. Potrà pertanto conseguire l’Indulgenza plenaria chiunque affiderà quotidianamente la propria attività alla protezione di San Giuseppe e ogni fedele che invocherà con preghiere l’intercessione dell’Artigiano di Nazareth, affinché chi è in cerca di lavoro possa trovare un’occupazione e il lavoro di tutti sia più dignitoso.

-e. La fuga della Santa Famiglia in Egitto “ci mostra che Dio è là dove l’uomo è in pericolo, là dove l’uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l’abbandono”[4]. Si concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno le Litanie a San Giuseppe (per la tradizione latina), oppure l’Akathistos a San Giuseppe, per intero o almeno qualche sua parte (per la tradizione bizantina), oppure qualche altra preghiera a San Giuseppe, propria alle altre tradizioni liturgiche, a favore della Chiesa perseguitata ad intra e ad extra e per il sollievo di tutti i cristiani che patiscono ogni forma di persecuzione.

Santa Teresa d’Ávila riconobbe in San Giuseppe il protettore per tutte le circostanze della vita: “Ad altri Santi sembra che Dio abbia concesso di soccorrerci in questa o quell’altra necessità, mentre ho sperimentato che il glorioso san Giuseppe estende il suo patrocinio su tutte”[5]. Più recentemente, San Giovanni Paolo II ha ribadito che la figura di San Giuseppe acquista “una rinnovata attualità per la Chiesa del nostro tempo, in relazione al nuovo millennio cristiano”[6].

Per riaffermare l’universalità del patrocinio di San Giuseppe sulla Chiesa, in aggiunta alle summenzionate occasioni la Penitenzieria Apostolica concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, per esempio “A te, o Beato Giuseppe”, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, nella Domenica di San Giuseppe (secondo la tradizione bizantina), il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina.

Nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, il dono dell’Indulgenza plenaria è particolarmente esteso agli anziani, ai malati, agli agonizzanti e a tutti quelli che per legittimi motivi siano impossibilitati ad uscire di casa, i quali con l’animo distaccato da qualsiasi peccato e con l’intenzione di adempiere, non appena possibile, le tre solite condizioni, nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, reciteranno un atto di pietà in onore di San Giuseppe, conforto dei malati e Patrono della buona morte, offrendo con fiducia a Dio i dolori e i disagi della propria vita.

Affinché il conseguimento della grazia divina attraverso il potere delle Chiavi sia pastoralmente facilitato, questa Penitenzieria prega vivamente che tutti i sacerdoti provvisti delle opportune facoltà, si offrano con animo disponibile e generoso alla celebrazione del sacramento della Penitenza e amministrino spesso la Santa Comunione agli infermi.

Il presente Decreto è valido per l’Anno di San Giuseppe, nonostante qualunque disposizione contraria.                                                                             Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, l’8 dicembre 2020  

Mauro Card. Piacenza      Penitenziere Maggiore