///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,10-17
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
Parola del Signore.
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Commento al Vangelo Mt 13,10-17
Perché Gesù usa le parabole? Leggendo la pagina del Vangelo di oggi si ha come l’impressione che più che essere una maniera di farsi capire è un modo per non farsi capire:
“Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono”.
In realtà Gesù usa le parabole perché esse sono l’unico modo per dire cose che la maggior parte dei suoi ascoltatori non riuscirebbe a capire se non attraverso l’uso delle immagini.
Per fare un esempio dovremmo dire che quando una persona non è abituata alla luce ma al buio se fosse messa di fronte alla luce del sole invece di vedere ne rimarrebbe accecata, ma se gli si indica la luna allora i suoi occhi riescono a sopportarne la luce. È sempre la luce del sole ma è luce riflessa. Ovviamente non è la stessa cosa, ma è l’unico modo per iniziare a fare esperienza della luce.
Le parabole sono racconti che danno l’impressione di far capire cose grandi, ma la verità di quelle cose grandi è talmente grande che solo un dono può renderci capaci di farne esperienza. Questo dono si chiama fede:
“Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!”.
Il dono della fede è il dono di comprendere cose che con la nostra sola ragione e con le nostre sole forze non riusciremmo mai a comprendere.
C’è però da dire che questo dono implica anche una responsabilità: se si vive in maniera sbagliata non avendo capito la verità delle cose si è meno colpevoli di chi conoscendo tutta la verità vive contro di essa.
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Santo del giorno: Sette Dormienti di Efeso – Martiri