///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,34-11.1
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.
Parola del Signore.
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Commento al Vangelo Mt 10, 34-11.1
“Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera”.
Lette così queste parole di Gesù possono confonderci e mandarci fuori strada, ma in realtà esse non sono la negazione di tutto l’insegnamento di Gesù ma bensì il suo più vero compimento.
Infatti Gesù sa bene che esiste una “pace” sbagliata che non è frutto del bene ma bensì del male. È la pace che ci costruiamo da soli cercando di non prendere sul serio il nostro cuore, i nostri più veri desideri, il vero motivo per cui siamo al mondo. È la pace che ci costruiamo confidando nelle cose materiali, in rapporti utilitaristici, in ricerche spasmodiche di rassicurazioni. Infatti la pace sbagliata è sempre una forma di rassicurazione.
Gesù viene a distruggere questa pace affinché la vita sia più viva. E per fare questo separa, distingue, porta alla luce, chiama le cose per nome. Ed è così che una relazione tra figli e genitori diventa sana perché finalmente ognuno può essere sé stesso e non la personificazione delle nostre aspettative. È così che il nostro cuore non è più in balia della confusione ma sa distinguere le cose. È così che dando a Dio il primo posto ogni cosa è al suo vero posto.
In questo senso non è più importante realizzare imprese epiche nella propria vita perché ci si può far santi anche con un solo bicchiere d’acqua. È il modo con cui si vive che determina la nostra vita e non quello che ci succede poiché molto spesso nemmeno siamo noi a determinarlo.
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Santo del giorno: Santa Marcellina, vergine.