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Gli Appelli del Messaggio di Fatima

Per  una maggiore comprensione del messaggio che “Nostra Signora del Rosario” ci ha dato a Fatima, affidandolo ai tre Pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, ogni sabato, escluso il primo sabato del mese, leggiamo e riflettiamo su  alcuni stralci dell’opera “ Gli Appelli  del messaggio di Fatima”  scritto da Suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato ( nome assunto da religiosa da Lucia dos Santos, pastorella di Fatima).

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Quarta parte – IL ROSARIO (parte 5° di 6)

Contemplazione dei misteri gaudiosi4º Mistero: La presentazione di Gesù al tempio

Nella quarta decina del rosario ricordiamo la presentazione di Gesù al tempio. San Luca ci descrive questo passo della vita di Cristo nei seguenti termini: « Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore » (Lc 2,21-23).

La circoncisione, prescritta da Dio nella Legge Antica, fu sostituita dal Battesimo del quale era immagine, e che Gesù Cristo più tardi doveva istituire come sacramento per cancellare in noi la macchia del peccato originale, farci membri del suo Corpo Mistico e partecipi delle grazie della sua opera redentrice.

L’esempio della fedeltà all’osservanza della legge di Dio che Nostra Signora qui ci dà, ci deve muovere a seguire la stessa strada della fedeltà a Dio e alla sua Chiesa.

Nel compiere questo precetto di presentare il suo primogenito al tempio perché sia offerto al Signore, Maria compie al tempo stesso la missione che Dio le ha affidato di corredentrice del genere umano. Maria conosce le Sacre Scritture e da esse comprende che suo figlio è destinato ad essere vittima di espiazione per i peccati degli uomini e ostia della lode offerta a Dio.

Maria medita ciò che, al riguardo, ha profetizzato Isaia: « Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Si, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore » (Is 53,1-10).

Maria sa che tutta questa profezia si compirà nella persona di suo figlio; sa che è lui l’inviato di Dio per compiere l’opera della nostra redenzione. E, lungi dal volerlo sottrarre a tante pene e amarezze, lo prende tra le sue braccia dalla purezza immacolata, lo porta al tempio con le sue mani virginali e lo depone sull’altare affinché il sacerdote lo offra all’eterno Padre come vittima espiatoria e ostia di lode.

Qui, Maria non offre solo suo figlio, ma offre se stessa con Cristo, perché il suo corpo e il suo sangue Gesù lo aveva ricevuto da Maria; così Maria si offre in Cristo e con Cristo a Dio e perciò è corredentrice con Cristo dell’umanità.

In questo mistero della presentazione di Gesù, le mani pure di Maria sono la prima patena sulla quale Dio ha posto la prima Ostia; e questa patena l’ha presa il sacerdote di turno al tempio di Gerusalemme per elevarla sull’altare e offrirla al Padre come proprietà che gli è dovuta e offerta in cui egli si compiace in maniera assoluta. Abbiamo qui un’immagine, ma più tardi sarà la vera Messa, quando il sacrificio dell’espiazione si consumerà sul Calvario: Gesù, con le sue proprie mani, si offre al Padre per gli uomini sotto le specie consacrate del pane e del vino, dicendo ai sacerdoti della Nuova Alleanza: « Fate questo in memoria di me» (Lc 22,19), cioè offrite al Padre il mio sacrificio affinché sia rinnovato sull’altare per la salvezza del mondo. Perché « questo è il mio corpo che è dato per voi. (…) Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi » (Lc 22,19-20).

Ave Maria!