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10 marzo 2023 – Vangelo e commento di don Luigi Maria Epicoco

///Vangelo e commento di Don Luigi Maria Epicoco///

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21, 33-43.45-46

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Parola del Signore.

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Commento al Vangelo Mt 21, 33-43.45-46

Il racconto della parabola dei vignaioli omicidi che Gesù racconta nella pagina del Vangelo di Matteo odierna è una di quelle pagine che potrebbero far aumentare in maniera poco sana l’astio nei confronti dei sacerdoti e dei farisei che sono implicitamente i protagonisti della storia.

Il vero problema però sta nel fatto che quei vignaioli li abbiamo tutti dentro di noi, e sono quei vani tentativi che facciamo di comportarci come padroni di questa vita quando invece siamo solo degli affittuari.

Sentirsi padroni della vita significa dimenticare che la vita non ce la siamo data da soli, e che in fondo prima o poi dovremmo anche lasciarla.

Quando si vive in questo modo, Dio appare sempre come una sorta di guastafeste che è pronto sempre a rovinare ciò che secondo noi abbiamo costruito con fatica. È proprio questo il lavoro del male, convincerci che con Dio dobbiamo avere un atteggiamento difensivo.

Non a caso la preghiera più difficile che ci viene da fare è “sia fatta la tua volontà”, perché inconsciamente pensiamo quasi sempre che la volontà di Dio non sia poi un vero affare per noi.

Ma uno che ha dato il proprio Figlio affinché ciascuno di noi fosse salvo, come può essere considerato nemico?

Gesù sa bene che sarà scartato dai potenti e dalle autorità, ma giustamente dice che

la pietra scartata dai costruttori è divenuta pietra d’angolo”.

Dio compie meraviglie con ciò che il mondo scarta. Dio compie meraviglie con i nostri scarti, con quei lati di noi che detestiamo e che vorremmo sbarazzarci. È una sua specialità prendere ciò che gli altri non vogliono e trasformarlo in un capolavoro.

Chi vive un vero cammino di fede si accorgerà che l’opera di Dio si radica nella nostra debolezza e non nella nostra forza, nei nostri difetti e non nei nostri talenti, in ciò che facciamo fatica di accettare di noi stessi più che con quello che vorremmo mettere a credere agli altri di noi.

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Santo del giorno: San Vittore, martire.